L'Italia vive un momento terribile, drammatico, quasi surreale a causa del coronavirus che al momento ha determinato circa 10.000 contagi e oltre 470 decessi. Il covid 19 è giunto anche in Calabria, una terra totalmente impreparata a gestire un' emergenza da contagio di massa. C'è un delirio collettivo, un silenzio assordante che destabilizza e smarrisce. Il Governo centrale e quello regionale chiedono PRUDENZA, CAUTELA e adottare tutte le misure opportune per limitare i "danni". Ma noi della stampa, nessuno escluso, abbiamo un ruolo decisivo e sono necessarie  azioni di RESPONSBILITA' per far si che non si alimenti il panico guinto alle stelle, della popolazione e di tutti i calabresi. Andiamo alla questione odierna. Quando parliamo di responsabilità ci riferiamo alle innumerevoli fake news che da settimane stanno circolando sui quotidiani online e su siti di indubbia provenienza in cerca disperata di un click. Nessuno è esente, per carità, le notizie giungono a raffica e poco chiare, per cui l'errore è dietro l'angolo. Ma non possiamo permettercelo, dobbiamo verifcare prima di dare delle notizie che ancora di più possano catapultare nello sconforto la popolazione che da settimane vive con il fiato sospeso, come fosse un equilibrista, in preda al panico e senza bussola. Poco fa è stata data la notizia del decesso del paziente affetto da covid19, parliamo dell'informatore scientifico nato a Tarsia e residente a Rende in provincia di Cosenza. L'uomo classe 1955 si trova in rianimazione e non solo non è morto ma le sue condizioni di salute migliorano. Stamene sono state decine le telefonate giunte nella nostra redazione, da persone attraversate dal terrore chiedendoci se fosse vero o meno il decesso del paziente affetto da coronavirus. Persino alcuni medici ci hanno chiesto di far partire immediatamente la smentita della notizia totalmente falsa. I cittadini, la popolazione, chiede anche a noi giornalisti prudenza, non deludiamoli.