Si scrive curvy, si legge vita. E’ una vera missione sociale quella contro i disturbi alimentari di anoressia e bulimia per l’associazione MissiONlife, una realtà tutta nuova che nasce con l’obiettivo di coniugare il mondo online, che l’attuale periodo di pandemia ha reso primario nella quotidianità di ognuno di noi, e quello offline.

La prima sfida dell’associazione è stata l’evento “MISSion Curvy Italy 2021”, un concorso dedicato alle bellezze curvy provenienti da tutta Italia. L’evento, che si è condiviso virtualmente sulla pagina social ufficiale dell’associazione, si è tenuto in uno spazio reale: una serata che si è declinata tra dibattiti ed interventi oltre alla sfilata virtuale delle 13 miss, giudicate dalla giuria ufficiale e da quella popolare social che hanno attribuito, rispettivamente, il titolo di MISSion Curvy Italy alla 25enne Ylenia Richichi ed il titolo di MISSion Life Curvy a Mariangela Mammone.

"Le vincitrici – ha dichiarato Emmanuela Rovito, vice presidente dell’associazione e promotrice di campagne sociali - sono tutte e tredici le ragazze che si sono messe in gioco per veicolare questa campagna sociale con vero spirito di squadra e che la stessa non finisce con il verdetto della serata, ma ha inizio proprio da qui. Per l'intero anno, infatti, si recluteranno nuove ragazze puntando a coinvolgere sempre più risorse umane, sia in Italia che in altre nazionalità europee, con la volontà e l'obiettivo di creare una solida rete associazionistica che parta dal territorio cosentino per estendersi ovunque sia possibile creare sinergie onlife".

La scelta di un tema così delicato è seguita ad un’attenta analisi del fenomeno dei disturbi alimentari che, in questo periodo segnato dal Covid-19, sembra essere aumentato notevolmente. Secondo l’indagine Survey, condotta e diffusa dal Ministero della Salute e pubblicata dal quotidiano Avvenire, la chiusura delle scuole ed il distacco dagli amici hanno fortemente contribuito nel disagio dei giovanissimi, individuando nell’anoressia e nella bulimia nervosa un aumento del 30% dei casi. “E’ per questo che abbiamo deciso di muoverci in una direzione che potesse contrastare, anche in maniera virtuale, il fenomeno dei disturbi alimentari – ha concluso la vicepresidente – Non ci basta il territorio di Cosenza, è necessario che questa battaglia si estenda in tutta Italia e che possa coinvolgere anche e soprattutto la fascia d’età dei più giovani, quella più colpita da questo triste fenomeno”.