Il progetto pilota presentato a Cosenza presso la sede dell’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) promette di rafforzare le attività di screening e prevenzione, con l’obiettivo di migliorare la risposta sanitaria e ridurre i costi delle cure, soprattutto in ambito oncologico. Tuttavia, dietro queste iniziative apparentemente virtuose, si nascondono problematiche strutturali e gestionali che continuano a caratterizzare l’ASP di Cosenza.

I bilanci critici dell'ASP

Uno degli elementi più critici riguarda i bilanci dell’ASP, da anni al centro di polemiche e inchieste giudiziarie. Il direttore generale Antonello Graziano ha dichiarato che l'ente sta lavorando per approvare i bilanci relativi agli anni 2015, 2016 e 2017, redatti dalla precedente gestione e mai approvati. Questa situazione, però, evidenzia un ritardo cronico nella gestione amministrativa e finanziaria dell’ente, con ripercussioni dirette sulla capacità di pianificare e gestire i servizi essenziali. 

Graziano ha precisato che l’approvazione di questi bilanci non incide direttamente sulle attività economico-finanziarie attuali dell’ASP, ma è difficile ignorare il peso delle eredità gestionali che continuano a gravare sull’efficacia operativa dell’ente.

La gestione emergenziale e il rischio di squilibri finanziari

Nel contesto delle operazioni finanziarie, alcune scelte recenti dell’ASP sollevano ulteriori interrogativi. Ad esempio, l’accordo con BFF per il pagamento di 39 milioni di euro, effettuato utilizzando il fondo rischi del 2022, sembra aver risolto solo temporaneamente alcune criticità finanziarie, creando però un potenziale squilibrio per l’anno successivo. Questo tipo di operazioni rischia di apparire come una gestione emergenziale piuttosto che come una strategia solida e sostenibile.

Un altro episodio controverso è l'acquisto di un’Audi A6 Business per la direzione strategica, un investimento da 75.000 euro che appare in netto contrasto con le politiche di risparmio che hanno portato all'acquisto di ambulanze e auto mediche di seconda mano. Questo tipo di decisioni mette in discussione le priorità dell’ASP e solleva dubbi sull’uso delle risorse pubbliche, soprattutto in un contesto in cui i servizi essenziali, come gli screening oncologici e le attività di secondo livello per la prevenzione del colon-retto, sono ancora insufficienti.

Tamponare i problemi di immagine

Nel complesso, le iniziative di Graziano, incluse le transazioni finanziarie e le campagne di prevenzione, sembrano più orientate a tamponare i problemi di immagine e a coprire le criticità dell’ente che a risolverle in modo strutturale. La mancanza di trasparenza e l’apparente disallineamento tra obiettivi dichiarati e azioni concrete continuano a generare scetticismo. Se l’ASP di Cosenza vuole realmente recuperare credibilità e garantire un servizio sanitario adeguato, è necessario che la gestione sia improntata a una reale trasparenza e a un utilizzo responsabile delle risorse, abbandonando operazioni che appaiono più come interventi di facciata che come soluzioni durature.