E' di un milione di persone controllate e 43mila denunciate il bilancio della prima settimana di controlli realizzati dalle forze del'ordine in seguito ai provvedimenti per il contenimento della diffusione del Coronavirus. E' quanto emerge dai dati del Viminale.

La grande maggioranza delle denunce riguarda cittadini che hanno infranto l'articolo 650 del Codice penale, non avendo rispettato un provvedimento dell'autorità: sono cioè stati trovati in giro senza motivazioni valide.

Ieri sono state controllate 187.455 persone: 8.089 sono state denunciate in base all'articolo 650, altre 204 per falsa attestazione a pubblico ufficiale. Nella stessa giornata sono stati controllati 111.512 esercizi commerciali: 154 titolari sono stati denunciati e per 33 esercizi è stata sospesa l'attività. I controlli sono stati avviati lo scorso 11 marzo. Il primo giorno i denunciati furono poco più di duemila. Il secondo giorno si è assistito al raddoppio delle denunce ed il terzo queste ultime hanno toccato quota 7mila. Il dato di ieri è il più alto, ad indicare una maggiore capillarità e severità nei controlli, ma anche che continuano ad essere tante le persone in giro nonostante i divieti.

E dal nord al sud anche oggi si registrano diversi casi.

LO SFOGO DEL SINDACO DI CREMA, SI DIANO TUTTI UNA REGOLATA - "Sono arrabbiata, lo confesso. Stanca che mentre un sacco di gente sputa sangue e rischia la vita per fare il proprio dovere e molto di più, perché il contagio si arresti, ci siano ancora tanta leggerezza e menefreghismo". Il sindaco di Crema, Stefania Bonaldi, senza mezzi termini invita nuovamente "a darsi una regolata" quei cittadini che non rispettano le restrizioni per contenere il contagio da coronavirus. "Mi viene evidenziato che nelle ore centrali della giornata, a Crema e nel circondario, è un carnevale di persone che passeggiano lungo il Canale, lungo il Serio, in ogni dove. E spesso poi fanno allegre comitive e chiassosi capannelli. Ovviamente senza rispetto minimo di distanze e spesso senza mascherine".

ARRIVA DA UN ALTRO COMUNE CON CANE, MULTATA - Continuano i controlli della polizia municipale a Viareggio sui cittadini che continuano ad uscire di casa nonostante i ripetuti appelli del sindaco e i vari decreti ministeriali. In tutto ieri sono 10 denunce penali a pedoni trovati in giro senza valido motivo, e una ad un esercizio commerciale rimasto aperto: per tutti il rischio è un'ammenda fino a 206 euro e l'arresto fino a tre mesi. Varie le giustificazioni: dagli anziani in giro in bicicletta che dichiaravano di non sapere nulla del virus, alla signora che ,avendo con sé il cane, era arrivata in macchina da un altro comune e pensava di poter passeggiare tranquillamente sul molo. Diversi anche i luoghi dei controlli: dal porto, alla Passeggiata, ai parchi delle periferie. Inoltre ci sono stati denunciati in Pineta di Ponente. "E' bene sottolineare che non è una questione di confini comunali - spiega il sindaco Giorgio Del Ghingaro - Il criterio per tutti adottato è quello della vicinanza o meno alla propria abitazione. Se si esce con il cane si resta intorno casa, sempre badando al metro di distanza interpersonale. Così se si va a fare la spesa è bene andare nel negozio più vicino". "I controlli andranno avanti nei prossimi giorni - continua il primo cittadino - c'è coordinamento estremo tra tutte le forza di polizia che insieme stanno pattugliando il territorio: la Polizia di Stato i risulta abbia fatto solo oggi, una trentina di verbali. E' in gioco la salute di tutti. Non verranno accettate scuse o interpretazioni personali del decreto".

'DOVEVO COMPRARE LE SIGARETTE', ED ESCE ANCHE SE ERA AI DOMICILIARI - "Sono andata solo a comprare le sigarette". Con queste parole una cinese di 40 anni ha spiegato ieri ai carabinieri la motivazione per cui si trovava in strada vicino alla sua casa, in via Pistoiese, nel cuore di Chinatown: la donna è stata arrestata immediatamente per evasione, dato che deve scontare quattro anni di pena ai domiciliari in ordine a una condanna per spaccio di droga. Oltre a questo, alla quarantenne cinese è stata contestata anche la violazione del decreto contro la diffusione del coronavirus.

Ansa