"Follia di Shakespeare" al Rendano. Max Mazzotta torna alla regia delle opere del drammaturgo inglese
Il morso della pandemia si sta allentando ma non ha ancora del tutto mollato la presa, tuttavia l'arte e la cultura non si fermano. Ed è il caso, tra i diversi, dello spettacolo organizzato dalla Rassegna L'Altro Teatro, che sarebbe dovuto andare in scena nel 2020 ma, causa Covid, vede la luce solo oggi. L'attore e regista cosentino Max Mazzotta è pronto a riportare sul palco, dopo ventidue anni presso il teatro "Alfonso Rendano" il suo "Follia di Shakespeare. Macbeth vs Romeo e Giulietta". in programma il 22 e 23 aprile. Non è la prima volta che Mazzotta riprende le opere del drammaturgo inglese, in passato ha anche curato la regia di "Giangurgolo Principe di Danimarca", parodia in chiave calabrese dell'"Amleto". Oltre che il sano divertimento e il puro spettacolo, "Follia di Shakespeare" vuole porsi come indagine poetica sulla tragedia shakespeariana, dove amore e follia si incontrano, legati da un vero e proprio filo conduttore. Da una parte le ambizioni del tormentato Macbeth, dall'altra l'amore proibito di Romeo e Giulietta, ostacolato dal feroce odio delle rispettive famiglie Montecchi e Capuleti.
Shakespeare rivisitato, ancora una volta, in chiave calabrese
Le storie sono dunque intrecciate attraverso un gioco di specchi in cui la linea tra le due tragedie diventa sempre più sottile. Gli attori sono qui chiamati a vestire doppi ruoli, come ad esempio i protagonisti: Stella Egitto interpreterà sia Lady Macbeth che Giulietta, mentre Lorenzo Richelmy sarà Macbeth e Mercuzio. Max Mazzotta, in questa nuova rivisitazione ha inserito, nuovamente, la particolare originalità del dialetto calabrese. Ciò vorrebbe dunque essere un rafforzativo della condizione prettamente umana, e a questo punto anche fragile, dei protagonisti. Non solo tragedia allora, ma sfumature che contribuiscono alla costruzione di un linguaggio tragicomico. Tragedia e comicità alla fine si fondono creando una sorta di creatura ibrida. "Si ritorna sempre ai grandi maestri, o senza che li cerchiamo sono proprio loro che vengono a noi" - commenta così Mazzotta - "Si ritorna ma con una consapevolezza diversa poiché anche noi siamo cresciuti, la cosa bella infatti è capire che impatto avrebbe questo spettacolo oggi. Mettendo assieme queste due opere ho voluto compiere una vera e propria indagine shakespeariana confrontando due mondi, in cui uno rappresenta due tipi di ambizioni diversi, e l'altro due mondi teatrali diversi; Romeo e Giulietta, fino alla morte di Mercuzio, ha i tratti di una commedia, e riadattandola in calabrese l'ho fatta diventare una vera e propria commedia popolare, contrapponendola dunque a Macbeth. Questa è invece una tragedia da i toni lugubri, ma proprio queste due forze teatrali si fondono in un'unica storia".