"Ci siamo riuniti oggi in videoconferenza per proseguire in maniera efficace la fase di

confronto sulle misure capaci di contrastare la crisi economica

regionale conseguente all'impatto del Coronavirus". È quanto

annunciano il capogruppo Pd in consiglio regionale Mimmo

Bevacqua e il commissario regionale Pd Stefano Graziano.

All'incontro in streaming hanno partecipato anche gli altri

consiglieri regionali Pd: Carlo Guccione, Nicola Irto, Libero

Notarangelo e Luigi Tassone.

  "L'analisi - aggiungono Bevacqua e Graziano - è

opportunamente partita da un confronto di massima fra quanto

messo a punto da altre Regioni meridionali e la nostra. In

particolare, è risultata manifesta la sostanziale congruità del

'Piano Socio Economico' pubblicato dalla Regione Campania. Nel

dettagliato documento, è scritto con esattezza quanto la Regione

stanzia complessivamente (604 milioni), quali sono e a quanto

ammontano le singole misure, quali sono ed a quanto ammontano le

singole azioni relative, nonché l'indicazione dei tempi e delle

modalità di erogazione per le misure definite 'di maggiore

rilevanza e con impatto immediato'. Le differenze con la

Delibera di Giunta denominata 'Riparti Calabria' appaiono

evidenti: nell'atto della giunta regionale calabrese non c'è

nessuna quantificazione dell'intervento complessivo, nessuna

indicazione sui tempi, nessuna menzione delle somme in relazione

alle singole misure. In quanto minoranza responsabile,

pienamente cosciente dei tempi che viviamo ribadiamo di essere

disposti ad avviare una battaglia comune per l'utilizzo dei

fondi UE non spesi, senza sottrarci al riconoscimento di errori

compiuti nella precedente consiliatura. La Commissione Europea

ha già liberato le risorse dei POR da quattro vincoli importanti

e il Governo nazionale ha aperto sulla flessibilità per l'art.

44 del Decreto Crescita 2019: le opportunità per agire ci sono.

Il 'Riparti Calabria', però, non contiene nessuna cifra,

tantomeno quella di 150 milioni. Non ci sembra questo il modo

per tranquillizzare imprenditori e cittadini in disperata

attesa. Il cosiddetto 'indirizzo politico' non può limitarsi a

un affidamento generico alla solerzia e professionalità dei

dirigenti regionali preposti".

  "Noi ci siamo - concludono capogruppo e commissario Pd - e

siamo pronti a una discussione aperta e costruttiva in Consiglio

Regionale, ma con un'unica finalità: produrre un piano

circostanziato, rigoroso, sostenibile dal punto di vista

finanziario e realmente compartecipato dai fondi disponibili".