Ucraina, Centinaia di donne trans mandate indietro al confine
"Sulla carta sono uomini, devono rimanere al fronte a combattere": è l'incubo che centinaia di donne transgender in fuga dall' Ucraina sta vivendo, a causa della legge marziale entrata in vigore subito dopo l'invasione russa, che le costringe a rimanere entro i confini di guerra.
Sono intrappolate in un documento che formalmente le considera ancora uomini, in un Paese che continua a storcere il naso sui diritti +LGBTQI.
"L'unica soluzione - affermano le associazioni LGBTQ di Kiev - è quella di andare dal proprio medico e poi, con il certificato, recarsi all'ufficio militare per essere eliminate dalla lista per l'arruolamento". Un iter assolutamente impensabile nell'attuale scenario di guerra, considerando che queste donne hanno attraversato un'intera Nazione per poter raggiungere il confine. Dopo aver superato tutti i pericoli derivati da esplosioni e bombardamenti, essere mandate indietro dopo giorni di viaggio diventa talmente inconcepibile da costringere queste persone a mentire.
Secondo le testimonianze raccolte in un reportage di Domenico Palesse, infatti, queste donne in fase di controllo affermano di aver perso il documento, in modo da essere riconosciute come donne:
"Le guardie ti spogliano e ti toccano dappertutto - il drammatico resoconto di Judis sulle pagine del Guardian -. Puoi vedere sulle loro facce che si stanno chiedendo 'ma cosa sei tu?' come un tipo di animale o qualcosa di simile"
Non per tutte, però, questa riesce ad essere una soluzione valevole: solo il 90% delle donne transgender riesce a passare il confine.
Anche Zi Famelu, transgender diventata celebre anche per aver partecipato ad un talent televisivo chiamato "Stars Factory". "Sono in pericolo - raccontava dal confine attraverso i social network - Non so cosa fare. Ho urgente bisogno di aiuto, perché tutti qui sono omofobi e transfobici".
L'Ucraina, infatti, non dispone degli stessi diritti civili a tutela delle comunità +LGBTQI che si hanno nella maggior parte die paesi europei. La questione del genere, e dell'omosessualità in particolare, in Ucraina è ancora un tabù per molti. I diritti gay nel Paese non sono tutelati da alcuna legge né tantomeno c'è grandissima sensibilità sul tema.
L'eco arriva anche in Italia, dove il Ministro degli Esteri, Luigi di Maio, si è mobilitato sulla questione, considerando di inviare medici italiani al confine per poter certificare le donne trans e lasciarle andare dall'Ucraina.