Palazzo di Giustizia Vibo
Tribunale Vibo Valentia

Il gup di Vibo Valentia, Roberta Ricotta, ha deciso di prosciogliere Rocco Gramuglia, ex segretario particolare del Prefetto di Vibo Valentia, che era stato arrestato il 26 gennaio 2023 con l'accusa di rivelazione di segreti d'ufficio nell'ambito dell'operazione "Olimpo" condotta dalla Dda di Catanzaro.

L'operazione

Rocco Gramuglia è stato un funzionario pubblico italiano, noto soprattutto per il suo ruolo come segretario particolare del Prefetto di Vibo Valentia. Il suo nome è emerso in relazione a un'inchiesta giudiziaria condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Catanzaro, nell'ambito dell'operazione Olimpo. Quest'operazione, che ha coinvolto numerosi esponenti delle istituzioni, imprenditori e presunti membri delle cosche mafiose locali, ha portato alla sua arresto nel gennaio del 2023 con l'accusa di rivelazione di segreti d'ufficio. In particolare, gli veniva contestato di aver divulgato il contenuto di alcune informative interdittive antimafia, cioè documenti riservati relativi a indagini sulle infiltrazioni mafiose.

Tuttavia, Gramuglia si è sempre dichiarato innocente, e la sua difesa ha sottolineato la sua estraneità ai fatti contestati. Alla fine, il gup di Vibo Valentia ha prosciolto Gramuglia, ritenendo che le prove raccolte nel corso delle indagini non fossero sufficienti per giustificare una condanna. Inoltre, in precedenza, il Tribunale del Riesame di Catanzaro aveva annullato l'ordinanza di custodia cautelare emessa nei suoi confronti, decisione confermata anche dalla Cassazione, che aveva bocciato il ricorso della Procura contro la scarcerazione.

La vicenda giudiziaria di Gramuglia ha sollevato discussioni, con la difesa che ha parlato di un "arresto processualmente non consentito", sottolineando che la sentenza di proscioglimento ha restituito "piena dignità" al funzionario, che aveva sofferto sia per la sua detenzione che per le implicazioni della vicenda legale sulla sua carriera e reputazione.

Quest'operazione aveva coinvolto oltre settanta tra funzionari regionali, imprenditori e presunti membri delle cosche locali.

Gramuglia, difeso dagli avvocati Andrea Alvaro e Carlo Oliva, era accusato di aver divulgato informazioni contenute in alcune informative interdittive antimafia. Durante l'udienza preliminare, la difesa ha presentato una memoria difensiva dettagliata, sostenendo l'assoluta estraneità dell'imputato rispetto ai fatti contestati. Il gup, accogliendo la posizione difensiva, ha ritenuto che le prove raccolte durante le indagini non fossero sufficienti a supportare una condanna.

Il proscioglimento di Gramuglia

Il proscioglimento di Gramuglia si allinea con quanto già deciso dal Tribunale del Riesame di Catanzaro, che aveva annullato l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip, che aveva disposto l'arresto del funzionario su richiesta della Procura Distrettuale. Tale decisione era stata successivamente confermata anche dalla Cassazione, che aveva dichiarato inammissibile il ricorso della Procura contro la scarcerazione, precisando che il reato di rivelazione di segreti d'ufficio, punito con una pena massima di tre anni, non giustificava l'adozione di misure detentive.

I legali di Gramuglia hanno definito l'arresto come un errore processuale, dichiarando che la decisione del gup, che segna la conclusione del caso, restituisce "piena dignità" al loro assistito, che aveva sofferto notevolmente sia per la vicenda giudiziaria che per la privazione della libertà personale.