L'anno che è andato via è stato un anno terribile, difficile, amaro. E' stato un anno che ha riportato a galla con l'avvento della Pandemia i tanti problemi irrisolti della Calabria frutto di anni ed anni di un "Sistema" clientelare, amicale, truffaldino ed illegale che costituisce da decenni il "Sistema" portante della società calabrese. Illegalità diffusa ed ambientale, clientelismo e, soprattutto una mentalità collettiva che è quella del "compare" dell'amico per risolvere ed affrontare ogni problematica nell'assenza totale del concetto di cittadinanza, di diritto e di dovere. Ma questo "Sistema" inevitabilmente porterà al collasso della società calabrese. Lo ha dimostrato in questo anno terribile appena trascorso il livello al quale è giunta la sanità, che rappresenta la cartina tornasole del nostro vivere sociale.



La sanità


Una sanità corrotta, teatro di truffe continue, dalle doppie e triple fatture, dai bilanci mancanti, dai miliardi di euro di debiti, dall'impossibilità di tracciare un quadro esaustivo dei debiti stessi. Un modello sanitario che è finito su tutte le riviste nazionali ed internazionali. Dalla BCC di Londra, al "Le Monde" di Parigi, al "Der Spiegel" di Berlino, solo per citarne alcuni. Innumerevoli le puntate dei talk Show nazionali dedicati alla Calabria, da "Report" a "Titolo V" e a tanti altri. Uno spettacolo penoso che ha portato alla ribalta il dramma Calabria. I calabresi hanno potuto constatare il livello di degrado e di corruzione raggiunto. "E' molto più grave il dramma della corruzione e dell'inefficienza della classe politica che il dramma della stessa 'ndrangheta" ebbe a sostenere in una intervista datata di qualche anno il Prof. Pino Arlacchi, eminente studioso del fenomeno criminale. Questo il quadro dipinto dal 2020. Ora siamo nel 2021 e la speranza è che possa essere l'anno del cambiamento essendo oramai tutti i calabresi consapevoli che un "Sistema" di corruzione e di illegalità privilegia oramai i pochi detentori del potere e distrugge finanche la speranza dei molti. La sanità distrutta, il lavoro che manca, i giovani che continuano ad abbandonare la nostra terra, la giustizia che non funziona, un welfare sociale al fallimento. Una situazione disastrosa che nessuno può più ignorare. Solo la consapevolezza collettiva di un necessario e non più rinviabile risveglio della popolazione può invertire la rotta. Con la speranza di una nuova Primavera, con la speranza di un risveglio delle coscienze, con la speranza di una ribellione civile e soprattutto culturale inizia il 2021. Forse l'ultima speranza possibile in una terra, altrimenti destinata alla desertificazione demografica e alla sua inevitabile estinzione. L'ultima fermata di un treno che non potrà che deragliare. E nella speranza di una pacifica ribellione culturale del popolo calabrese auguriamo a tutti i nostri lettori un buon 2021. Che sia l'anno del vero cambiamento.


Gianfranco Bonofiglio