Ma quanto ci costa dal punto di vista economico l’emergenza Coronavirus? In Calabria, tra febbraio ed aprile, si prevede un -0,6 % della ricchezza prodotta.

E’ un dato fornito da Unioncamere e dal centro studi delle Camere di Commercio, Guglielmo Tagliacarne. Fotografa lo stato delle cose al 2 marzo scorso.

Numeri probabilmente in crescita, così come i possibili contagi. Finora se ne contano quattro in Calabria. Il panorama non è dei migliori, soprattutto alla luce del deficit cronico di una regione sempre in coda agli indicatori di  crescita e decrescita dei più prestigiosi centri di ricerca nazionali e internazionali.

Le preoccupazioni maggiori riguardano il settore turistico. Uno studio di Demoskopika spiega che il 60% degli arrivi in Calabria proviene da Germania, Francia, Polonia, Repubblica Ceca, Stati Uniti, Slovacchia, Russia, Spagna, Brasile e Cina. Un valore complessivo di 75 milioni di euro. Numeri difficilmente replicabili nel 2020.

“E’ necessario mettere in campo un’unità anticrisi - sostiene Raffaele Rio, a capo di Demoskopika - che potrebbe, nel concreto, monitorare costantemente l’andamento dei flussi turistici in regione per misurare e comprendere i motivi di una eventuale contrazione; regolamentare modalità, requisiti, tipologia e tempi del sostegno economico; incentivare una rete di incontri con i maggiori tour operator attivi nell’attività di incoming; chiarire intenzioni e programmi dei principali vettori e, infine, progettare una incisiva campagna di promozione del made in Calabria prioritariamente nelle aree a “maggior rischio”.

 

Quando la lente di ingrandimento si sposta verso la zona rossa, l’analisi di Unioncamere (che ha annunciato la creazione di una task force)  conferma una, fin troppo prevedibile, impennata nelle tre regioni maggiormente colpite dal virus: - 2% Lombardia; - 2,1 % Emilia Romagna; -2,2% Veneto.

Complessivamente si registra una “riduzione del valore aggiunto dell’Italia di quasi 19 miliardi di euro su base annua, pari al -1,2% rispetto al 2019”. E se l’emergenza sanitaria dovesse continuare, si brucerebbero 37 miliardi di ricchezza.

Alfonso Bombino