Cosenza, l’urbanistica delle meraviglie: tra piste ciclabili, rotonde e sensi unici che sfidano la memoria dei cittadini.
Cosenza, dove la viabilità è un'opera d'arte (costosa): tra piste ciclabili smantellate, rotonde a profusione e sensi unici che cambiano più delle stagioni, i cittadini pagano il prezzo di un'urbanistica a colpi di rivoluzioni politiche.
Cosenza, città dalle mille sorprese, continua a essere il laboratorio di urbanistica più creativo d’Italia. Dal regno di Mario Occhiuto alla rivoluzione targata Franz Caruso, la viabilità cittadina è diventata un vero e proprio campo di battaglia, dove i sensi unici sono un invito al gioco della memoria e le rotonde spuntano più frequenti degli alberi. Se siete cosentini, probabilmente sapete di cosa parliamo. Se non lo siete, tenetevi stretti: vi raccontiamo tutto.
Era Occhiuto: piste ciclabili, corsie preferenziali e una ZTL da manuale
Con Mario Occhiuto alla guida della città, la parola d’ordine era "modernità". Che ci fosse un piano dietro le sue scelte o solo un amore sfrenato per le biciclette resta un mistero, ma una cosa è certa: sotto la sua legislatura, Cosenza ha vissuto una trasformazione urbanistica senza precedenti.
Piste ciclabili ovunque: Avete mai visto ciclisti sfrecciare per le strade di Cosenza come se fossimo ad Amsterdam? No? Nemmeno noi. Ma le piste ciclabili c’erano, eccome se c’erano. Alcune sembravano disegnate da un artista astratto: iniziavano in un punto e finivano contro un muro, regalando ai pedoni un brivido di avventura.
Corsie preferenziali per i bus: L’idea era semplice: dare priorità al trasporto pubblico. Solo che a volte la corsia preferenziale era così stretta che gli autisti dei bus sembravano impegnati in un reality show sulla guida spericolata.
ZTL come simbolo di civiltà: Mario Occhiuto sognava una città a misura d’uomo. Così, la zona a traffico limitato diventò il suo fiore all’occhiello. Che poi la ZTL fosse più temuta del minotauro per chi si trovava a guidare nelle strade del centro, è un altro discorso.
L’arrivo di Franz Caruso: le rotonde spuntano come funghi
Passata la tempesta Occhiuto, arriva Franz Caruso, e con lui una rivoluzione urbanistica che dire drastica è poco. Se pensavate di avere capito la viabilità cosentina, è il momento di ricredervi.
Addio piste ciclabili: Secondo Caruso, i cittadini di Cosenza non erano pronti per il ciclismo di massa. Le piste ciclabili? Via! Non sia mai che qualcuno le usi.
I sensi di marcia impazziti: Se Mario Occhiuto aveva stabilito dei sensi unici per migliorare il traffico, Caruso ha deciso di invertire tutto. Letteralmente. Girare in auto per Cosenza oggi è come partecipare a una caccia al tesoro, dove la mappa cambia ogni giorno.
Rotonde ovunque: Perché fermarsi alle classiche intersezioni quando puoi avere rotonde in ogni angolo? È così che Cosenza si è guadagnata il titolo ufficioso di "Città delle Rotonde". Alcune sono talmente vicine tra loro che sembra di essere finiti in un gigantesco girotondo.
I cittadini di Cosenza: vittime (consapevoli?) di un esperimento urbano
Nel frattempo, i cosentini si trovano a navigare una viabilità che sembra progettata per testare i loro nervi. La ZTL oggi è lì, domani forse no. Le corsie preferenziali si sono trasformate in campi di battaglia per automobilisti e pedoni. E i sensi unici? Ah, quelli cambiano più spesso degli orari dei treni.
Ma i cittadini di Cosenza non si arrendono. Alcuni si sono armati di mappe aggiornate (o almeno sperano siano aggiornate), altri consultano il meteo per scoprire se un nuovo senso unico apparirà durante la notte.
Una città che guarda al futuro (forse)
Occhiuto e Caruso, due visioni diametralmente opposte per una città che sembra vivere in un film di fantascienza urbanistica. Se la strategia di Occhiuto puntava a trasformare Cosenza in una piccola Amsterdam, quella di Caruso ci porta più verso il caos controllato di una metropoli asiatica.
Che cosa ci aspetta nel futuro? Nessuno lo sa. Forse piste ciclabili sotterranee, forse sensi unici sospesi. Una cosa è certa: a Cosenza non ci si annoia mai. E chissà, forse un giorno anche noi impareremo a orientarci senza dover consultare un manuale.
E voi, da che parte state? Team Occhiuto o Team Caruso? Oppure, come tanti, semplicemente cercate di sopravvivere nel labirinto di questa urbanistica tutta cosentina?