Coronavirus: tutti a caccia dei limoni e i prezzi volano
Con l'emergenza coronavirus volano le richieste di limoni in Europa e nel resto del mondo, con i prezzi quasi raddoppiati anche perché la produzione è insufficiente. Basti pensare che la domanda dell'agrume siciliano è schizzata del 30%. E' quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti, dal quale si evidenzia che a spingere le quotazioni è l'incremento della domanda mondiale come disinfettante naturale. Aumenta la domanda in Turchia, come anche in Spagna, primo produttore di limoni dell'Unione Europa che registra un calo della produzione per motivi climatici. La richiesta mondiale si è fatto sentire anche in Italia e non solo per il prodotto siciliano. In Campania, riferisce la Coldiretti, per i limoni Igp di Amalfi salgono le richieste, ma c'è il 50% di produzione in meno e il prezzo sulla pianta è quasi raddoppiato oscillando tra 1,20 e 1,50 euro al chilo, contro circa 0,60 dello stesso periodo dello scorso anno; in Calabria nell'alto Jonio a partire dalla piana di Sibari è caccia all'agrume con un aumento delle quotazioni tra il 10% e il 15%. L'Italia è il secondo produttore europeo, con una superficie coltivata di poco più di 25 mila ettari dalla quale si sono ottenuti circa 3,8 milioni di quintali nel 2019, in calo del 14%. La regione più interessata è la Sicilia, dove si ottiene oltre l'87% del raccolto nazionale, seguono Campania e Basilicata.
Ansa