Carbonai di Serra San Bruno
Carbonai di Serra San Bruno

Nel cuore della Calabria, a Serra San Bruno, resistono ancora gli ultimi carbonai, uomini che custodiscono una delle tradizioni più antiche e affascinanti del territorio. Un mestiere nobile e faticoso, che richiede dedizione, maestria e un legame profondo con la natura. Qui, nel cuore del Vibonese, il sapere si tramanda di padre in figlio, mantenendo vivo un processo millenario che va dalla raccolta della legna fino alla sua trasformazione in carbone.

Una tradizione tramandata di generazione in generazione

Tra i nomi di questi instancabili lavoratori troviamo Bruno, Cosimo ed Espedito, uomini che hanno fatto della loro arte una missione. A maneggiare legna, fieno e carbone, oggi, sono rimasti in pochi, ma tra loro c'è ancora qualche giovane. Definiti "figli d'arte", questi ragazzi hanno avuto il coraggio di raccogliere un'eredità pesante e preziosa, portando avanti una professione dura ma identitaria. Tra loro c'è Cosimo, che abbiamo avuto la fortuna di intervistare, testimone diretto di una realtà fatta di sacrifici e passione.

Il lavoro incessante dei carbonai

Il mestiere del carbonaio non conosce pause. Si lavora senza sosta, giorno e notte, per garantire che il processo di combustione si svolga correttamente. I cosiddetti "scarazzi", piccoli vulcani ardenti, devono essere costantemente alimentati per evitare che la combustione si interrompa o, peggio, che il carbone si bruci irrimediabilmente, vanificando giorni di fatica.

L'intera famiglia di un carbonaio viene coinvolta nella produzione del carbone, in un lavoro che segue una turnazione notturna estenuante. Le mani annerite, il volto segnato dalla fatica, gli occhi vigili sulla combustione: ogni gesto è frutto di un sapere antico, una conoscenza intima del fuoco e della materia.

Il legame indissolubile con la terra

I boschi di Serra San Bruno sono testimoni di un'attività che dura da secoli, un'arte che si fonde con la terra e il fuoco. Un rapporto primordiale lega i carbonai al loro ambiente, fatto di resistenza e sacrificio. Qui, non esiste stagione di riposo: che sia inverno o estate, la produzione non può fermarsi.

Ma i carbonai oggi devono affrontare nuove sfide. I cambiamenti climatici hanno reso il loro lavoro ancora più complesso: pioggia e neve sono ostacoli insormontabili, mentre la qualità della legna non è più quella di un tempo.

Un patrimonio da tutelare

Il mestiere del "carvunaru" non è solo un lavoro, è una tradizione identitaria, un patrimonio che la Calabria deve proteggere e valorizzare. Questi maestri della fatica rappresentano una memoria storica vivente, custodi di un sapere che rischia di scomparire. Oggi più che mai, è necessario riconoscere il valore di questa professione, tutelare chi ancora resiste e promuovere la storia di uomini straordinari che, con le mani sporche di carbone, continuano a mantenere viva una delle tradizioni più autentiche della nostra terra.