Da Bruxelles si è dato il via al quadro temporaneo di crisi sugli aiuti dello Stato da avviare a sostegno delle imprese europee e di tutti quei settori che stanno soffrendo il caro energie scaturito dalla guerra in Ucraina.

La vicepresidente Ue, Margrethe Vestager, ha evidenziato la necessità di “agire in modo coordinato” per affievolire l'impatto economico di questa guerra e, nel contempo, sostenere aziende e settori maggiormente colpiti. La vicepresidente, inoltre, ha avvertito la Commissione europea “le sanzioni adottate dall’UE nei confronti della Russia, graveranno anche sull’economia europea”.

Il quadro di crisi prevede tre tipi di aiuti. I Paesi membri potranno istituire regimi per concedere fino a 35mila euro per le imprese colpite dalla crisi attive nei settori dell'agricoltura, della pesca e dell'acquacoltura, e fino a 400mila euro per le imprese colpite dalla crisi attive in tutti gli altri settori.

Inoltre, tra le altre possibilità è previsto il sostegno temporaneo alla liquidità sotto forma di garanzie statali alle, e schemi compensatori per le imprese per fare fronte ai costi aggiuntivi sostenuti a causa dei rincaro dei prezzi (soprattutto per le aziende ad alta intensità energetica)

Nel complesso, gli aiuti non devono sforare il tetto massimo dei 2 milioni di euro, non superando il 30% dei costi ammissibili.
Nelle casistiche in cui l’impresa subisce perdite operative, e quindi si solleva la necessità di ulteriori aiuti per garantire la continuazione dell’attività economica, Bruxelles concede aiuti eccedenti fino a 25milioni di euro per i consumatori ad alta intensità energetica e fino a 50 milioni di euro per le imprese attive in settori specifici (produzione di metalli, alluminio, fibre di vetro, pasta di legno, fertilizzante, idrogeno, prodotti chimici)

Il quadro temporaneo di crisi sarà in vigore fino al 31 dicembre 2022.