Tra Piazza San Giovanni e la Leopolda c'è una realtà che si fa strada nel panorama politico. Un Movimento che nasce al Sud ma che ha l'ambiziosa visione di proporsi come alternativa ai partiti centralisti, ai leader carismatici, al regionalismo differenziato e al secessionismo inverso. Si chiama Italia del Meridione, nel nome il programma di un movimento nato quasi 5 anni fa, presente attivamente nella politica calabrese e che nel secondo Congresso regionale, tenutosi il 18 e 19 ottobre a Rende (Cs), ha gettato le basi per la fondazione di un Partito Federale.

Rinnovo dei vertici regionali, presentazione della carta delle idee, commissioni al lavoro su programmi e progetti, proposta dello statuto base per la fondazione del Partito Federale, e ancora chiara attestazione di partecipare alle prossime competizioni elettorali sotto la propria bandiera, a partire dalle regionali in Calabria, questa la sintesi di una giorni che ha delineato il passato, il presente e il futuro di IDM.

Militanti e simpatizzanti, parti politiche e rappresentanti istituzionali, molti i comuni e le fasce tricolori che hanno aderito al Movimento, giovani e meno giovani, così com’era nelle sezioni e nei circoli a cui era affidato il compito della militanza ma anche del trasferimento delle competenze, hanno animato il congresso. Parola d’ordine: Partecipazione, politica come ragion d’esser della condivisione che guarda al bene comune, accoglienza e socialità come principio, militanza che diventa credo, competenza che è senso civico e valore delle istituzioni, territorialità come vocazione e movente di un disegno programmatico.

Questo congresso ha segnato un punto fondamentale, quello di entrare nella storia delle Calabrie, e ancora di più nella storia di questo Paese”, così l’ideologo e fondatore de L’Italia del Meridione, il prof. Giuseppe Ferraro. Ed ha aggiunto: “I principi sono Coerenza e lealtà, logica e pensiero, dialogo e memoria, appartenenza ed identità. Non più Meridione d’Italia, perché definisce un’indicazione geografica, ma “Italia del Meridione”, che rappresenta invece una denominazione politica. Non è Lega del Meridione ma “Italia” del Meridione, perché per noi la posta in gioco è il Paese. Noi siamo orgogliosamente meridionali anti meridionalisti perché non cerchiamo la secessione ma rivendichiamo l’Unione che non è Unità. Il Partito nazionale che vogliamo è “Italie”, cioè l’insieme delle pluralità che compongono questo Paese”.

Per cambiare il futuro bisogna allora cambiare visuale, invertire termini e prospettiva. È nell’interesse della collettività nazionale pensare al Meridione senza più questione. Si deve unire l’Italia. Ed ecco che dalla Calabria parte non un ideale ma un progetto politico che unisce le parti. Sicilia, Campania, Molise, Basilicata, Puglia e poi Sardegna, Abruzzo, Lazio, e ancora più su Veneto, Lombardia, tutti presenti e pronti a scrivere insieme un nuovo soggetto politico che tenta conto delle differenze e delle proprie peculiarità. E la novità rilevante, sancita durante la due giorni, è in questo, è nel voler creare una grande forza federale così come non lo è stata nessuna forza politica in Italia. E la parola passa al Presidente Federale, oggi consigliere regionale della Calabria, Orlandino Greco, che accoratamente afferma: “Un’Italia unita ma autonomista, decentrate, che ha la forza e la capacità di mettere insieme le sue eccellenze e peculiarità. La sfida è far capire che non è più il centro che decide per le periferie ma sono queste che si auto determinano, si autoconvocano e decidono per il centro. Non più centralismo statale, forzato che ha calato dall’alto decisioni che hanno compromesso lo sviluppo di intere aree e quindi dell’Italia. Superare le ideologie e dei populismi. Quella che stiamo facendo è una vera e propria rivoluzione, si volta pagina! La politica comincia. Non un partito dell’uno o associativo ma un Movimento che diventa partito nella misura in cui non è più assoggettato ad una logica ideologica o post ideologica ma rivendica una forza federale così da costruire uno Stato decentrato e costituzionale con un partito che trovi i suoi dettami nella Costituzione stessa, partendo all’Articolo 3”.

Una due giorni di grande ed entusiasmante dibattito, confronto, idee in movimento, che guarda sì alle prossime competizioni elettorali regionali, ribadito il sostegno all’attuale Presidente della Calabria Mario Oliverio, ma si candida a tutte le altre sfide non accontentandosi di essere soltanto un’appendice regionale ma mira a costruire un grande partito federale a matrice meridionale e che strizza l’occhio al Semipresidenzialismo.

 

 

Fabrizia Arcuri