Cosenza, Rende e Castrolibero. Fusione dei comuni: il quesito referendario
"Referendum consultivo sulla fusione di Cosenza, Rende e Castrolibero: i cittadini chiamati a scegliere il futuro amministrativo e il nome del nuovo comune."
Fusione dei comuni: il quesito referendario
I cittadini di Cosenza, Rende e Castrolibero saranno chiamati alle urne domenica 1° dicembre per esprimersi su un importante referendum consultivo. Il quesito principale riguarda la proposta di legge n. 177/XII per la fusione dei tre comuni e la conseguente creazione di un nuovo ente territoriale. Il testo del quesito è il seguente:
"Volete voi che sia approvata la proposta di legge n. 177/XII e che sia istituito un nuovo Comune derivante dalla fusione dei Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero?"
Cosenza, Rende e Castrolibero. Fusione dei comuni
Un secondo quesito chiederà ai cittadini di scegliere il nome del nuovo comune tra le seguenti opzioni:
- a) Cosenza
- b) Cosenza Rende Castrolibero
- c) Nuova Cosenza
Caratteristiche del referendum
Il referendum è obbligatorio in caso di modifiche ai confini territoriali comunali. Le operazioni di voto si svolgeranno dalle 8:00 alle 21:00. Trattandosi di una consultazione consultiva, il voto non prevede quorum: il risultato sarà valido indipendentemente dal numero di elettori che si recheranno alle urne.
Le tappe per l'indizione del referendum
La consultazione è stata indetta dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, attraverso un decreto emesso l'8 ottobre 2024. Questo provvedimento segue la deliberazione adottata dal Consiglio regionale il 26 luglio scorso. La proposta di legge sulla fusione è stata avanzata dai consiglieri regionali Pierluigi Caputo, Gianluca Gallo e Pasqualina Straface di Forza Italia; Luciana De Francesco, Sabrina Mannarino e Pietro Molinaro di Fratelli d’Italia; Giuseppe Graziano dell’Unione di Centro; e Katya Gentile della Lega.
L’importanza del referendum
Questa consultazione rappresenta un momento cruciale per le comunità coinvolte, che potranno decidere non solo sull’istituzione del nuovo comune, ma anche sulla sua denominazione. La fusione, se approvata, potrebbe portare a una ridefinizione delle politiche amministrative locali e a una gestione unificata delle risorse.
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