Il Comitato nazionale Vigili del Fuoco Laureati torna a far sentire la propria voce. E lo fa in riferimento al concorso pubblico straordinario, derivante dalla Legge rilancio, per l'assunzione di 25 medici dall’esterno.


Il Comitato, infatti, fa notare, attraverso un comunicato, come la decisione sia "palesemente in contrasto con la  ratio della Legge Madia, considerato che tra i Vigili del Fuoco operativi ci sono laureati in medicina, oltre che nelle varie professioni sanitarie, che da anni aspettano di essere valorizzati".


"Ciò costituisce veramente una vergogna - prosegue la nota - resa ancora più eclatante dal fatto che, con il riordino dell’ordinamento VVF, è stato “premiato” parte del personale non laureato, aprendo l’accesso ai ruoli direttivi, benché non in possesso di laurea; ciò fortemente in contrasto con i pareri del Consiglio di Stato e della I Commissione Affari Costituzionali".


Lo stesso Comitato Laureati vigili del fuoco, inoltre, sottolinea come "i Vertici del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco continuano a bistrattare il personale operativo laureato non direttivo e non dirigente, riconoscendo una piccolissima riserva del 25% al personale interno laureato, nei concorsi pubblici per direttivi, che, d’altronde, si applica solo alla fine di tutte le prove concorsuali pubbliche, compresa per di più la prove preselettiva, a cui devono ugualmente partecipare anche se trattasi di personale interno che dovrebbe essere esentato".


A tal proposito, inoltre, il Comitato ha reso noto che sono state presentate delle interrogazioni parlamentari a risposta scritta dall’On. Giorgia Latini (lega), dal Sen. Maurizio Gasparri,(FI) e dalla Senatrice Maria Alessandra Gallone (FI).