Durante la presentazione della roadmap, Hansen ha ribadito la necessità di un settore agroalimentare competitivo e resiliente, capace di affrontare le sfide globali e di garantire la sovranità alimentare dell’Europa. Il documento esprime una visione ambiziosa che mira a rafforzare la sostenibilità del settore, mantenendo al tempo stesso la sua attrattività economica per le nuove generazioni.

Hansen ha sottolineato come l’agricoltura europea debba rimanere un pilastro dell’economia comunitaria, capace di rispondere alle emergenze e ai cambiamenti climatici. La riforma proposta intende offrire un supporto concreto agli agricoltori, migliorando le condizioni di lavoro, incentivando il ricambio generazionale e garantendo equità nei redditi. Inoltre, il piano introduce strategie mirate per rendere il settore più innovativo, adottando nuove tecnologie e promuovendo la digitalizzazione dei processi produttivi.

Le reazioni italiane: tra entusiasmo e richieste di concretezza

Le parole di Hansen hanno trovato riscontro tra le associazioni di categoria italiane, che da tempo chiedevano un maggiore riconoscimento del ruolo centrale dell’agricoltura nel panorama economico europeo. Il Segretario Generale della Fai-Cisl, Onofrio Rota, ha espresso apprezzamento per l’attenzione riservata ai salari e alle pensioni degli agricoltori, sottolineando però come non bastino dichiarazioni d’intenti: servono misure concrete per contrastare il lavoro nero e la concorrenza sleale. Secondo Rota, la riforma della PAC dovrà consolidare la condizionalità sociale e assicurare che tutti i Paesi dell’Unione Europea adottino criteri equi per la tutela dei lavoratori agricoli.

Anche CIA-Agricoltori Italiani ha accolto con favore la visione del Commissario, riconoscendo in essa una risposta alle richieste avanzate per rendere la PAC più equa e sostenibile. Il presidente nazionale Cristiano Fini ha evidenziato come il documento rappresenti un punto di svolta per il settore agroalimentare europeo, ponendo finalmente l’agricoltura al centro delle strategie comunitarie. La roadmap affronta questioni fondamentali come la gestione del rischio, la lotta alle fitopatie e il riequilibrio delle relazioni commerciali tra i Paesi membri, promuovendo un maggiore rispetto della reciprocità nei rapporti di scambio.

Nel corso del suo intervento, Fini ha insistito sulla necessità di garantire un giusto prezzo agli agricoltori e di rafforzare la trasparenza nell’etichettatura dei prodotti. Ha inoltre evidenziato il valore del riposizionamento dell’agricoltura come alleata della sostenibilità, un elemento essenziale per coniugare produttività e tutela ambientale. Secondo CIA, la semplificazione burocratica e l’adozione di nuove tecnologie rappresentano le chiavi per il rilancio del settore, così come il rafforzamento della zootecnia e il supporto alle giovani generazioni di imprenditori agricoli.

Il parere delle istituzioni e delle associazioni nazionali

Sul tema è intervenuto, in esclusiva per Calabria News 24,  anche il Già Ministro dell’Agricoltura, Mario Catania, che ha accolto con favore la comunicazione della Commissione UE, evidenziando come la PAC attuale resterà in vigore fino alla fine del 2027, ma con importanti semplificazioni in arrivo. Ha sottolineato che l’introduzione di una direttiva sulle semplificazioni potrebbe correggere alcune storture della politica agricola comune, ma ha anche ricordato che la burocrazia della Commissione non è mai stata un punto di forza. Inoltre, ha posto l’accento sulla necessità di interventi mirati sulla filiera e sui pesticidi.

Catania ha affrontato il tema del giusto prezzo e della filiera, ricordando di essere stato il primo a introdurre in Italia una norma contro le pratiche commerciali sleali, obbligando al contratto scritto e al rispetto dei tempi di pagamento. Secondo il ministro, per rendere più efficiente il sistema sarebbe necessario snellire le procedure e introdurre forme di arbitrato che possano garantire una risoluzione rapida delle controversie nel settore agricolo.

Anche il presidente di Confagricoltura e del COPA, Massimiliano Giansanti, ha commentato positivamente il documento di visione, sottolineando come rappresenti un cambio di paradigma fondamentale. Ha evidenziato che, finalmente, si torna a parlare di competitività, produttività e redditività, con un’attenzione particolare sia alle piccole aziende sia a quelle più orientate al mercato. Tuttavia, ha sollevato alcune criticità, tra cui la mancata menzione di un riferimento formale al budget agricolo, ricordando che l’attuale PAC ha subito un taglio lineare del 15%.

Giansanti ha inoltre espresso perplessità riguardo alla proposta di creare fondi unici per i singoli Stati, un’ipotesi che potrebbe rinazionalizzare le politiche agricole, mettendo a rischio l’equilibrio dell’intero comparto europeo.

Da Bruxelles, l’On. Paolo De Castro ha evidenziato un aspetto chiave della nuova visione: si abbandona la logica di penalizzazione ambientale per tornare a una logica di incentivi per gli agricoltori. De Castro ha sottolineato l’importanza di rendere obbligatoria l’origine dei prodotti in etichetta, un passo fondamentale per garantire trasparenza e tutela per i consumatori. Inoltre, ha evidenziato che nel documento ci sono molte proposte portate avanti dall’Italia, specialmente in merito alla semplificazione della PAC e al rilancio della promozione agricola.

 

L’annuncio di Hansen segna un importante passo avanti per l’agricoltura europea, ma rimane ora da vedere come queste proposte verranno tradotte in misure concrete. L’impegno delle istituzioni europee sarà fondamentale per trasformare la visione del Commissario in realtà, offrendo agli agricoltori strumenti efficaci per migliorare le loro condizioni di lavoro e garantire un futuro sostenibile per il settore.

Le sfide restano aperte: le associazioni di categoria vigileranno affinché la roadmap proposta venga rispettata nei prossimi anni e affinché gli strumenti di supporto agli agricoltori siano realmente efficaci. La questione del finanziamento resta cruciale e sarà necessario un dialogo continuo tra Bruxelles e i singoli Stati membri per garantire che le risorse stanziate siano adeguate alle necessità del comparto agricolo.

Per il futuro dell’agricoltura europea, la vera sfida sarà trovare un equilibrio tra sostenibilità ambientale, tutela economica degli agricoltori e competitività sui mercati globali. Il settore agroalimentare non può permettersi altre battute d’arresto, e l’Europa ha il dovere di fornire risposte chiare e azioni concrete per garantire un modello agricolo più efficiente e resiliente.