Cosenza: Comandante Provinciale dei Carabinieri festeggia la “Virgo Fidelis”
Il 21 novembre, l’Arma dei Carabinieri celebra Maria, la Madre di Gesù di Nazareth e Santa Patrona della Forza Armata, per tutti i Carabinieri d’Italia “Virgo Fidelis”, termine coniato nel 1949 dall’Arcivescovo Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone che intese associare, con l’approvazione di Papa Pio XII, la citata definizione al motto “Nei secoli fedele” riportato sullo stemma araldico della Benemerita.
Ieri, nella splendida cornice della Cappella del Rosario, attigua alla Chiesa di San Domenico in Cosenza, l’Arcivescovo Metropolita di Cosenza e Bisignano, Sua Eccellenza Francescantonio Nolè, ha presieduto ed officiato la Santa Messa, evento a cui ha partecipato una folta rappresentanza di Carabinieri dell’intero Comando Provinciale che hanno inteso stringersi, in un corale abbraccio, alla Signora Giulia Chiarappa, vedova del Maresciallo DI LEO Francesco deceduto il 12 agosto 1988, alla Signora Caterina Siviero vedova dell’Appuntato Gregorio Verta deceduto il 20 giugno 2004 ed alla Signora Rosaria Montalto, vedova dell’Appuntato Mastromatteo Antonio deceduto 24 marzo 2011 nel ricordo dei loro mariti Carabinieri che hanno perso la vita al servizio per lo Stato, nell’adempimento del loro dovere.
Presenti alla cerimonia il Comandante Provinciale Colonnello Agatino Saverio Spoto unitamente ai Comandanti di Compagnia di Cosenza e Rende, ai Comandanti del Reparto Operativo e del Nucleo Investigativo ed al Comandante di Stazione di Cosenza Centro. La continuità, nel tempo, delle tradizioni dell’Arma nel ricordo dei caduti è stata garantita dalla presenza di militari in congedo e delle Benemerite della Sezione ANC di Cosenza con il loro Presidente, Sottotenente in congedo Maurizio Saraceno.
Il Vescovo, usando un linguaggio che ha toccato i cuori degli astanti e riflettendo sulla fede di Maria, ha ricordato con efficacia e semplicità il senso dell’essere al servizio della collettività nella consapevole accettazione dei sacrifici che comporta la scelta di appartenere all’Arma, evidenziando l’alto valore simbolico della Fedeltà a Dio, alle persone ed alle Istituzioni ed il bagaglio che ogni uomo e Carabiniere porta con sé in dono sin dal Battesimo: la Fede, la Speranza e la Carità tutte Virtù Teologali che si sublimano nella tensione all’Amore verso il prossimo, forza propulsiva per l’adempimento del proprio dovere al servizio del cittadino spinto, talvolta, sino all’estremo sacrificio.
Infine, il Maresciallo Maggiore Michele Danza, Comandante della Stazione Carabinieri di Rende ha letto la “Preghiera del Carabiniere”, cui è seguito, dopo la Benedizione dell’Arcivescovo Nolè, l’ “Inno alla Virgo Fidelis ”.
Al termine della funzione religiosa, il Comandante Provinciale, Colonnello Spoto, nell’evidenziare la forza, l’attualità e lo sprone morale delle parole espresse nel corso dell’omelia dall’Arcivescovo Nolè, ha ricordato le origini della giornata dedicata alla Virgo Fidelis, facendo rivivere i fatti d’arme del 21 novembre 1941. Nel giorno della battaglia di Culqualber, località dell’Africa Orientale, i Carabinieri Reali della 1^ e 2^ Compagnia nonché gli effettivi ad una Compagnia di Zaptié (militari dell’Arma dei Carabinieri reclutati tra le popolazioni indigene di Libia, Eritrea e Somalia) dopo aver mantenuto per circa 3 mesi quel caposaldo, stremati e privi di rinforzi e munizionamento, furono assediati da soverchianti forze inglesi e bombardati con aerei, artiglieria e mezzi corazzati.
All’esito di un ultimo, feroce, corpo a corpo, il Reparto di formazione fu quasi completamente annientato. Pochissimi i superstiti. All’Arma dei Carabinieri venne concessa la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare.
L’Arma, ha concluso il Comandante Provinciale, non scorda gli Eroi che hanno immolato la vita nei teatri dei conflitti mondiali, ma nella considerazione dell’immutabilità dei valori dell’Istituzione, guarda a chi oggi, nel silenzio e nel sacrificio, lotta contro le più agguerrite formazioni criminali per l’affermazione della pace tra le nostre comunità nazionali, e contro le forme più aberranti di terrorismo internazionale per sostenere la pace e la solidarietà nel mondo e per fornire sostegno e migliori condizioni di sviluppo alle popolazioni sconvolte dalle guerre.
Il ricordo corre al 12 novembre 2003. Ai martiri di Nassiriya.