Lunedì mattina il governo italiano ha incontrato gli esponenti algerini per concordare un aumento delle forniture di gas per ovviare l’attuale dipendenza alle risorse energetiche russe.

L’accordo si è concluso ad Algeri, capitale dell’Algeria, a seguito di un incontro tra il premier italiano, Mario Draghi, e il presidente algerino, Abdelmadjid Tebboune, con la conseguente firma da parte dell'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi.

La fornitura, però, non sarà immediata: per quanto ci siano stati dei tentativi da parte dell’Italia di ridurre i tempi, l’Algeria ha garantito il rifornimento di gas entro il 2024, fornendo circa 9 miliardi di metri cubi di gas in più, rispetto ai 22,6 miliardi importati nel 2021.

Mentre l’Italia lavorerà alla riduzione dell’importazione di gas russo, verranno inviati dall’Algeria, per quest’anno, tre miliardi di metri cubi di gas, incrementando il doppio nel 2023 per poi entrare in pieno regime nel 2024.

Il presidente Mario Draghi, soddisfatto della soluzione trovatasi in un momento di estrema urgenza come quella attuale, ha voluto spiegare le motivazioni di questo accordo: «Subito dopo l’invasione dell’Ucraina, avevo annunciato che l’Italia si sarebbe mossa con la rapidità per ridurre la dipendenza dal gas russo. – continua il premier - Gli accordi di oggi sono una risposta significativa a questo obiettivo strategico, ne seguiranno altre. Il governo è al lavoro per difendere i cittadini e le imprese dalle conseguenze del conflitto».