Ristrutturazione, truffa e minacce: il racconto di una vittima

Tutto è iniziato qualche mese fa, quando ho deciso di ristrutturare la mia casa. Come prima mossa, mi sono affidato a un ingegnere di fiducia che, oltre a progettare i lavori, mi ha consigliato una ditta apparentemente esperta nel settore: la “P.C.”, gestita da F.. Sembrava tutto in ordine. Come riporta Iacchite Dopo un sopralluogo effettuato insieme, Piccolo mi ha fornito un preventivo di 14mila euro. Accettata l’offerta, abbiamo firmato un contratto dettagliato che includeva tempi, modalità di pagamento e lavori da eseguire. Il piano prevedeva un anticipo di 5mila euro, altri 2mila euro da versare durante i lavori, e il saldo a fine opera. Con fiducia, ho effettuato i bonifici richiesti e avviato tutte le pratiche necessarie.

Ristrutturazione, truffa e minacce

 

Un inizio sospetto

Il giorno concordato, alla porta si sono presentati due operai di nazionalità straniera. Tuttavia, la situazione si è subito rivelata poco professionale: i lavoratori erano chiaramente assunti in nero, privi di qualsiasi tutela di sicurezza, e sembravano non avere indicazioni precise. Hanno iniziato a demolire pavimenti e pareti, apparentemente senza criterio. Dopo tre giorni di caos, mi sono accorto che gli scavi e le demolizioni erano del tutto inutili e non rispettavano quanto concordato.

Ho immediatamente contattato P. per chiedere spiegazioni. Rassicurandomi, mi ha promesso che avrebbe seguito i lavori di persona e che tutto sarebbe stato sistemato. Purtroppo, il giorno dopo, casa mia era deserta: nessun operaio, nessun cantiere attivo.

 

 

Le promesse mancate e l’abbandono del cantiere

Ogni tentativo di contattare P. si è trasformato in un dialogo surreale: scuse, promesse vaghe e rinvii infiniti. Anche l’ingegnere che mi aveva consigliato la ditta ha iniziato a insospettirsi, soprattutto quando Piccolo si è reso irreperibile anche con lui. Alla fine, ci siamo trovati costretti a certificare ufficialmente l’abbandono del cantiere.

Pressato dalle mie insistenti telefonate, Piccolo ha promesso di restituire i soldi. Tuttavia, si trattava solo di un’altra bugia. Dopo un incontro, cui hanno partecipato anche mia moglie e l’ingegnere, ha proposto una soluzione alternativa: non avrebbe restituito il denaro, ma mi avrebbe consegnato il materiale acquistato con i miei bonifici. Pavimenti, piastrelle, doccia e altro sarebbero stati la sua “compensazione”. Ho accettato, pur di chiudere la questione, ma il giorno della consegna non si è presentato nessuno.

Rinvii e intimidazioni

Ancora una volta, le scuse hanno preso il sopravvento. Ogni appuntamento fissato presso una pompa di benzina in contrada Rosario, a Mendicino, si concludeva con il nulla di fatto. Intanto, la mia famiglia viveva in affitto, con la casa demolita e 7mila euro spariti.

Quando ho finalmente minacciato di denunciarlo, Piccolo ha gettato la maschera. Non solo ha smesso di inventare scuse, ma è passato alle minacce dirette, vantando presunti legami con magistrati che, secondo lui, mi avrebbero “reso la vita impossibile” se avessi intrapreso azioni legali.

Il metodo del truffatore

Indagando, ho scoperto che il mio non era un caso isolato. F. P. era un truffatore seriale, esperto nel mettere in atto lo stesso schema con altre vittime. Il suo modus operandi era semplice ma efficace: conquistava la fiducia dei clienti con preventivi competitivi e tempi di esecuzione rapidissimi. Dopo aver ricevuto un anticipo consistente, inviava operai impreparati per simulare l’avvio dei lavori. Poi, scompariva, avviando un carosello di scuse, rinvii e intimidazioni.

La denuncia e il messaggio alle vittime

Nonostante le sue minacce, ho deciso di andare fino in fondo e ho sporto regolare denuncia. Non so se riavrò mai i miei soldi, ma spero che raccontare questa storia possa servire da avvertimento. Voglio che altre persone evitino di cadere nelle grinfie di questo truffatore, che ha trasformato un sogno di ristrutturazione in un incubo costoso e logorante.