Confiscati beni per 40 milioni di euro a tre imprenditori. Indagati in operazione Coccodrillo
Condannati tutti per intestazione fittizia di beni e autoriciclaggio
Beni per 40 milioni di euro sono stati sottoposti a confisca definitiva dai finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro a tre imprenditori, Antonio Lobello e i figli Giuseppe e Daniele, uno dei quali, Giuseppe, condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa.
Confisca avviata dalla Procura generale di Catanzaro
La confisca è stata disposta dalla Procura generale di Catanzaro che ha dato esecuzione alla sentenza della Corte d'appello, divenuta irrevocabile, pronunziata nei confronti dei tre, condannati tutti per intestazione fittizia di beni e autoriciclaggio.
Indagati operazione Coccodrillo
Gli imprenditori erano stati coinvolti nelle indagini, anche di carattere patrimoniale, svolte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria - Gruppo investigazione criminalità organizzata di Catanzaro, coordinate dalla Dda, che nel marzo del 2021 avevano portato all'operazione "Coccodrillo" con l'esecuzione di misure cautelari nei confronti di dieci persone ed un sequestro preventivo di quote societarie relativi compendi aziendali e cinque società.
Presunti affiliati della cosche egemoni sul territorio
Nel corso delle indagini erano stati ricostruiti, secondo l'accusa, gli stretti legami con le famiglie di 'ndrangheta Arena di Isola Capo Rizzuto e Grande Aracri di Cutro che nel tempo avevano consentito alle società del "Gruppo Lobello" di assumere una posizione di assoluto rilievo nelle forniture di calcestruzzo e nell'assunzione di importanti appalti pubblici nel settore edile e, al tempo stesso, di essere escluse da pretese estorsive di matrice mafiosa.