Vista panoramica di Cosenza verso Rende
Vista panoramica di Cosenza verso Rende

Domenica 1 dicembre si vota: i cittadini di Cosenza, Rende e Castrolibero decideranno se unirsi in un unico grande comune, ma la domanda è una sola: siamo sicuri che serva un referendum? Perché a giudicare dai personaggi e dalle dinamiche politiche coinvolte, questo sembra più uno show che un processo democratico. E non serve certo un articolo di Calabria News 24 per capire che il vero spettacolo lo stanno mettendo in scena gli interessi politici.

Cosenza: Debiti e Follie

Partiamo da Cosenza, città che negli ultimi anni sembra essere diventata il campione olimpico di accumulo debiti. L’idea che questa fusione possa risolvere i problemi economici è, per dirla con un eufemismo, ottimistica. Un po’ come pensare che mettere tre persone in difficoltà finanziaria nella stessa stanza possa magicamente generare un miliardario. E attenzione: gli avanzi di bilancio non si creano con un’elezione, soprattutto quando gli “avanzi” sembrano essere quelli delle cartelle esattoriali impilate in Municipio.

Municipio di Rende 

Rende: Sindaci Mordi e Fuggi

Poi c’è Rende, la città con un sistema politico che sembra uscito da una telenovela sudamericana. Tra sindaci che fanno e disfano, commissari che arrivano come ospiti indesiderati e piani urbanistici più caotici di una partita di Monopoli, Rende sembra pronta a tutto tranne che a gestire una fusione. Gli unici veri progressi si trovano probabilmente nella fila per i parcheggi davanti al Municipio, dove almeno regna un senso di comunità tra automobilisti arrabbiati.

 

Castrolibero: la Ciliegina sulla Torta

E poi c’è Castrolibero, che sembra il terzo incomodo di questa storia. Per molti è "quel comune a due passi da Rende", ma in realtà è la punta di diamante del caos. Dai micro-scandali locali ai dibattiti surreali su come verranno gestite le risorse, Castrolibero sembra aggiungere il tocco comico a una situazione già di per sé tragicomica.

“Personaggi” e Interessi Politici

La vera star di questa storia però non è la fusione, ma i personaggi che la animano. Dai politici che si presentano come salvatori della patria ai detrattori che prevedono l’apocalisse, sembra che ognuno abbia una sua agenda. Certo, unificare tre comuni potrebbe portare vantaggi teorici, ma quando la teoria incontra la pratica calabrese, di solito è la pratica a perdere.

Fusione o Confusione?

In questa grande commedia, il vero protagonista è il cittadino, che domenica sarà chiamato a rispondere alla domanda fatidica: “Sì o No?” Ma qui la scelta sembra più complessa di una puntata di Chi vuol essere milionario:

  • Se vincono i “Sì”, ci aspetta un mega-comune con mega-problemi.
  • Se vincono i “No”, tutto resta come prima, il che potrebbe essere il male minore… o forse no.

E voi che farete, cari cittadini? Voterete con la testa, con il cuore o con la pancia? Perché in Calabria, si sa, spesso le decisioni arrivano direttamente dallo stomaco.