«Ho voluto riflettere qualche ora sulle parole pronunciate dalla presidente della Regione Jole Santelli in Consiglio regionale perché, non essendo un politico navigato, ho ritenuto necessario fare una valutazione ponderata». È quanto dichiara Pippo Callipo, capogruppo di “Io resto in Calabria” in Consiglio regionale, che aggiunge: «La presidente della Regione ha rivolto a me e all’opposizione un invito alla collaborazione per aprire i “cassetti” e combattere il “grigio” che si annida tra le stanze della Cittadella. Lei stessa sa bene, come sanno tutti i calabresi, che se c’è da combattere la zona grigia, quella che da anni chiamo “mafia con la penna”, io sono e sarò sempre in prima linea. Lo dice la mia storia e non mi tirerò indietro certo ora. Apra subito quei “cassetti”, la presidente Santelli, denunci pubblicamente ciò a cui ha fatto velato riferimento in Consiglio, traduca in fatti le sue parole e io farò la mia parte».
«Però – aggiunge Callipo – bisogna parlare chiaro e non nascondersi dietro gli annunci. Invece di scaricare sugli altri le responsabilità si diano risposte sul piano economico, si dia concretezza al piano “Riparti Calabria” da 150 milioni di euro che finora è rimasto solo un atto di indirizzo politico, mentre migliaia di calabresi sono letteralmente sul lastrico. Si eviti di far passare messaggi utili solo a sviare l’attenzione su determinate situazioni; la vera bomba sanitaria sono quelle Rsa diventate un focolaio di Coronavirus».


«Dunque apriamoli, questi “cassetti”, smantelliamo i carrozzoni inutili piuttosto che pensare a creare nuove Commissioni in Consiglio per soddisfare gli appetiti di pezzi della maggioranza. Facciamo pulizia, portiamo il confronto alla luce del sole rispettando ruoli e prerogative dell’opposizione invece che attuare blitz in Consiglio, facciamo una battaglia comune affinché il Sud non subisca l’ennesimo scippo. Se su queste essenziali rivendicazioni di civiltà – conclude Callipo – la presidente della Regione è disposta a tradurre in fatti gli annunci troverà in me pieno sostegno. Altrimenti rischiamo di consegnare alla storia del regionalismo calabrese l’ennesima occasione persa e io, di fronte a ciò, non starò certo in silenzio».