Omicidi di 'ndrangheta: Antonella Lopardo e quei 30 colpi "sbagliati"
Accadde a Cassano all'Ionio, il 3 maggio 2023: Antonella venne crivellata di colpi mentre era casa, ma nel mirino c'era il marito
Le donne “sotto” la ‘ndrangheta: il femminicidio di Antonella Lopardo
Esistono storie che vengono raccontate sottovoce, solo quando il caso fa rumore ed è “fresco" di notizia. Soprattutto se, a riempire le pagine di rassegne e quotidiani sono omicidi avvenuti per mano criminale. E diventano assordanti se la vittima in questione è una donna. Si grida al femminicidio, alla violenza di genere, alla ‘ndrangheta e alla Calabria “brutta e cattiva”. Poi, però, “passato il santo, passata la festa”. Quando il corpo è ormai freddo, quando i “brutti e cattivi” vengono condannati in maniera spicciola, ecco che arriva l’oblio. Mediatico, forse, ma non nel cuore dei propri cari.
E' il caso di Antonella Lopardo, una donna di 49 anni di Cassano all’Ionio, brutalmente assassinata in un agguato feroce e spietato. Più di 30 colpi, tra pistola e kalashnikov, l’hanno colpita nella sera del 2 maggio 2023 mentre era a casa, strappandole la vita e lasciandola esanime a terra, in una scena che non lascia spazio ad altro se non al dolore e allo sgomento.
Gli inquirenti, guidati dal procuratore Nicola Gratteri, hanno immediatamente aperto un fascicolo sul caso. Secondo le prime ricostruzioni, il vero bersaglio del commando armato non sarebbe stata Antonella, ma suo marito Salvatore Maritato, affiliato alle cosche della ‘ndrangheta cassanese.
Antonella, vittima innocente di un sistema che non perdona
Antonella, di professione parrucchiera, non era coinvolta nelle dinamiche della criminalità organizzata, ma la sua vita è stata spezzata a causa di quelle connessioni che, pur non volendo, si erano intrecciate alla sua esistenza. Era una donna, una moglie ma soprattutto una madre, che amava profondamente la sua famiglia. La amava così tanto che ci ha rimesso anche la vita pur di non abbondonarla.
La figlia Chiara, a pochi giorni dalla sua morte, pubblicò sui social una lettera straziante: un legame profondo, viscerale, come solo quello di una madre con la propria bambina sa esserlo, che vive anche dopo la morte e non si cancella mai.
La dolce lettera della figlia Chiara
“Non basterebbero fiumi di parole per scrivere di te, Mamma, e so bene che non ti piace che si parli di noi ma questa volta devo farlo per Te. Non incontrerò mai nessun altra persona al mondo come te, con la tua forza, la determinazione, l’onestà e l’eleganza innata che avevi. Mi hai insegnato ogni cosa ed è grazie a te e ai tuoi infiniti sacrifici, al tuo immenso amore che sono diventata la donna che hai sempre sperato che fossi. Chi ti conosce sa che gran carattere avevi, ti si doveva sempre tenere testa, ma se qualcuno entrava nel tuo cuore il bene che si riceveva da te era sempre così grande, grande come te”.
“Che sei pulita, bella, ordinata e buona come nessun altro al mondo, la tua casa brillava in ogni angolo e ogni cosa era sempre riposta con grande cura. Perché tu ti prendevi sempre cura di tutti noi e non pensavi mai a te, sempre inarrestabile fino alla fine. Non ci siamo mai arrese noi mamma, anche se abbiamo imparato che la vita può essere molto dura, che la terra che tanto amiamo è in realtà assai triste e amara e certe realtà sono più grandi di noi. Mi dicevi di studiare per avere un futuro migliore e andare via di qui mamma ma non è bastato per salvarti da un male radicato nell’anima della gente”.
“Continuerò a camminare a testa alta così come tu mi hai insegnato, ad essere educata e vivere dei valori e l’umiltà che tu mi hai insegnato. Tu sei la mia vita mamma, il tuo ricordo vivrà per sempre e non morirà mai. Una parte di me se n’è andata insieme a te ormai, ma tu sai che mi rialzerò e con tanta forza andrò avanti e ti renderò felice perché so che ci sei e non mi lascerai mai sola mamma. Non abbiamo mai augurato del male a nessuno, ci pensa Dio dicevi sempre, ci pensa la vita. Quella vita che ci hanno distrutto e strappato via così brutalmente”.