"Non c'è niente di più pericoloso in politica che distribuire, in momenti di assoluta

crisi per il sistema delle imprese e delle professioni, risorse

pubbliche in maniera indiscriminata, senza alcuna concertazione

sociale  e senza la benché minima progettualità. Non lo diciamo

noi, ma le tante prese di posizioni a cui stiamo assistendo: a

partire dalla forte denuncia prodotta dalle associazioni degli

artigiani".  È quanto dichiarano, in una nota congiunta, il

capogruppo PD in Consiglio regionale Domenico Bevacqua ed i

consiglieri Guccione, Irto, Notarangelo e Tassone.

  "Ci riferiamo, ovviamente - aggiungono - all'operato della

Giunta regionale che, per fronteggiare le difficoltà, ha scelto,

la via della peggiore politica assistenzialista.  D'altronde, a

cinque mesi dal voto, come si possono ottimizzare le risorse

indirizzandole alla tutela del sistema produttivo, se ancora il

Presidente della Regione, violando Statuto e Regolamento, non

trova il modo di illustrare in Consiglio regionale le linee

programmatiche? Gli interventi di soccorso economico, possibili

grazie alle politiche europee, che consentono di disporre delle

risorse non utilizzate, vengono inopinatamente spacciati

dall'esecutivo Santelli come provvedimenti frutto di originale

intelligenza politica: in realtà, a meno di 24 ore dagli

annunci, sono già stati pesantemente censurati dalle categorie

produttive, dalle forze sociali e dal mondo associazionistico.

Il 'Riparti Calabria', per esempio, è costellato di intralci

burocratici, come i carichi esattoriali scaduti, il vincolo del

fatturato, il Durc, la richiesta certificazione di un

professionista circa l'emergenza liquidità causa Covid-19. E

suscita serie perplessità la presenza di Arcea. In un frangente

come questo la Giunta regionale, inoltre, seguita

incredibilmente a rifiutare il coinvolgimento del Consiglio

regionale e dell'opposizione. Arroccata nella Cittadella di

Catanzaro, la Giunta, rifiutando l'ascolto della società

calabrese, ritiene di poter andare avanti, coprendo le

litigiosità interne che stanno paralizzando la  Regione,

attraverso scelte connotate da improvvisazione e superficialità.

Si tratta di un protagonismo buono per avere visibilità

mediatica ma che, fondato sulla nullità progettuale, non

promette nulla di buono per la Calabria.  L'aiuto alle imprese e

alla famiglie calabresi, per essere efficace e utile, deve

coincidere con l'assunzione della responsabilità di guardare al

mondo produttivo con una strategia che, se da un lato deve

mettere in sicurezza chi fa impresa, dall'altro deve assicurare

che gli imprenditori veri possano avere un futuro nei mercati

nazionali e internazionali. In tal senso, pertanto, la logica

della polverizzazione delle risorse, l'unica fin qui adottata

dalla Giunta regionale, è quanto mai discutibile ed è, tra

l'altro, in continuità con la peggiore politica del passato. La

Calabria ha bisogno di una politica che faccia scelte magari

difficili ma imprescindibili, se si vuole evitare di disperdere

le risorse pubbliche in un indistinto calderone assistenziale e

clientelare.  Si tratta di un compito che, però, come si sta

constatando, la Giunta regionale non ha il coraggio politico di

adempiere, preferendo vivere alla giornata, nell'illusione che

le promesse facili possano assicurarle la sopravvivenza".

  "Perciò, ancora una volta- conclude il Gruppo regionale Pd -

auspichiamo che l'on. Santelli smetta di muoversi in piena

solitudine e venga in Consiglio a dirci se ha una strategia per

la Calabria e, soprattutto, abbia la compiacenza istituzionale

di confrontarsi con tutte le forze politiche, nel rispetto delle

basilari regole e prassi democratiche".