“Alzheimer nel cuore”: Il Centro di Neurogenetica di Lamezia Terme va salvato
Il Centro di Neurogenetica di Lamezia, diretto dalla scienziata Amalia Bruni va salvato. Un centro di eccellenza, che fa onore alla Calabria ed all’Italia. E’ indispensabile fin da subito, l’assegnazione delle risorse economiche necessarie per consentire che il Centro possa proseguire le attività già in corso per la ricerca sulle malattie neurodegenerative, - demenza senile e soprattutto Alzheimer. Lo sostiene in una nota, Francesco Garofalo, portavoce dell’Associazione Amici “Alzheimer nel cuore” di Cassano All’Ionio. E’ il momento di mettere nelle condizioni ottimali tutto il personale (medici, biologi, psicologi, paramedici e amministrativi), che aiuta a far funzionare al meglio il Centro, per consentire anche per il futuro il raggiungimento di risultati ancora più lusinghieri e tali da essere ancora apprezzati dal mondo scientifico e dalle persone interessate a queste terribili patologie. Auspichiamo – ha evidenziato -, che ciò si possa realizzare nell’interesse della scienza e della lotta a malattie, che se non si combatteranno con i mezzi giusti ed una adeguata prevenzione, rischiano di diventare ancora più devastanti per la collettività, sia dal punto di vista economico, che sociale. Investire nella prevenzione, nella ricerca e sul territorio, vuol dire risparmiare somme ingenti rispetto alla malattia conclamata, che costa alle famiglie, alla Regione ed allo Stato milioni di euro. L’ordine del giorno a firma del Consigliere Gianluca Gallo, approvato all’unanimità, nell’ultima seduta del Consiglio Regionale, va in questa direzione. Su questo tema, ci deve essere una grande attenzione da parte delle istituzioni, della politica, degli enti locali e del mondo dell’associazionismo al di là delle proprie posizioni politiche. Per questo vogliamo rivolgere un appello alla Giunta Regionale, affinché assuma ogni utile iniziativa e sostenga le rivendicazioni sopraindicate nell’esclusivo interesse dei cittadini calabresi. L’associazione amici “Alzheimer nel cuore”, ritiene infine che ci sono le condizioni soprattutto professionali affinché le attività di assistenza, diagnosi, studio e ricerca nell’ambito delle patologie neurogenetiche, possano continuare ad essere fatte in Calabria, sfruttando le potenzialità del Centro anche per formare e dare sbocchi professionali a tanti giovani ricercatori e ricercatrici calabresi senza costringerli ad emigrare fuori dalla regione. Abbiamo – ha concluso Garofalo -, il privilegio di avere in Calabria una scienziata di fama internazionale, che sta dedicando la sua vita alla ricerca su una malattia inesorabile. Riteniamo che questa risorsa della Calabria e del Paese vada assolutamente e concretamente sostenuta.