Armonie d'Arte Festival quest’anno guarda con maggiore interesse all’arte visiva e alla ricerca.
La "Ricerca di Residenza Artistica” a cura di Maria Luigia Gioffrè, si colloca nel quadro di un’innovativa contemporaneità, sintesi di estetica visiva, pedagogia, performance.
Per il tema "Mater/Naturae”, il 9 luglio è iniziata una speciale residenza artistica con il gruppo de "Il Pesce d'Oro” guidato dall'artista Simona Cinquini.
Il collettivo d'arte e di ricerca teatrale sta indagando i luoghi di Squillace e dintorni. Attraverso una pratica quotidiana, vicina al rito - fra luoghi reali ed immaginari - gli artisti de' Il Pesce d'Oro si fanno storia e mito. Nessun spettacolo, o momento preciso per una rappresentazione; la residenza si presenta come un laboratorio aperto fra vita e ricerca.
Domani, 18 luglio, alle ore 20.30, si terrà la “restituzione” al Castello di Squillace.
L'ingresso sarà gratuito ma limitato, nel rispetto delle normative Covid.
Il Pesce d'Oro nasce da una visione di Samanta Cinquini, artista visiva e performer che, nel 2016, propone in una lettera aperta di partecipare ad un rito visto in sogno: pulire e dorare la lisca di un pesce. Durante lo svolgersi degli incontri preparatori, il progetto diviene più grande abbandonando ogni finalità immediata, preferendo la strada della ricerca pedagogica. Il progetto sancisce la collaborazione fra Samanta Cinquini e l'artista fashion designer Micaela Leonardi nonché un gruppo di componenti via via più stabili ed altri migratori.
Ciò che unisce i membri è un’etica dell’ascolto e una visione artistica. Il gruppo s'interroga sul modo in cui l'arte e l'estetica possano recuperare la dimensione rituale in età contemporanea. Tutto ciò si concretizza in uno studio sull'educazione permanente della persona ove discipline quali la pedagogia, la sociologia, la teosofia, le scienze umane, la psicologia e l'arte performativa possano generare un territorio di Cura inedito dove reinventare la propria quotidianità, scoprirsi senza temere giudizi, trovare lo spazio per ascoltare e accogliere l’altro.
Nei luoghi dove Il Pesce d'Oro accade non è lo spettacolo a lasciare il segno bensì quanto affiora. I linguaggi esplorati sono molteplici e attraversano fotografia, video, arti figurative, arti performative, laboratori artigianali.
Il pesce d’oro, ospite a Squillace, si propone di entrare in dialogo con il contesto della cittadina, includendo il paesaggio e gli incontri che nascono da questa convivenza nella sua indagine poetica.
Il gruppo sta approfondendo la propria ricerca performativa partendo dagli spazi della scuola per poi allargarsi ad alcuni luoghi del paese, indagando come le suggestioni degli scenari e dei racconti possano contaminare e far evolvere il patrimonio iconografico, drammaturgico e coreografico del gruppo.