Naufragio Cutro, chieste condanne per tre presunti scafisti
Pm:'imputati hanno avuto un ruolo nella gestione dei passeggeri'
"Non erano scafisti, ma hanno comunque avuto un ruolo attivo nell'organizzare e gestire i passeggeri a bordo del caicco che è naufragato a Cutro. Tuttavia, la loro responsabilità nel naufragio non è paragonabile a quella di chi comandava la barca."
Questo è uno degli aspetti centrali della requisitoria del pubblico ministero Pasquale Festa, che ha richiesto la condanna di tre imputati per il naufragio del Summer Love, avvenuto il 26 febbraio 2023 a Steccato di Cutro, in cui sono morte 94 persone, con molti dispersi.
Il pm
Il pm ha sottolineato le diverse responsabilità dei tre imputati, chiedendo pene detentive e ingenti multe.
La requisitoria del pubblico ministero Pasquale Festa ha posto in evidenza diverse sfumature di responsabilità degli imputati, i quali, pur non essendo direttamente responsabili come scafisti, hanno comunque svolto un ruolo rilevante nella gestione del viaggio e dei passeggeri a bordo del caicco.
Il termine "scafista" è spesso usato per indicare chi ha il controllo e la direzione dell'imbarcazione durante il viaggio clandestino. In questo caso, il pubblico ministero sottolinea che, sebbene gli imputati non abbiano avuto il controllo diretto della barca, hanno comunque svolto un ruolo organizzativo e gestionale cruciale. Questi individui si sarebbero occupati di coordinare e monitorare i passeggeri, contribuendo così alla logistica del viaggio illegale, ma senza essere i responsabili diretti della navigazione. Questo aspetto della requisitoria distingue tra chi guida la barca e chi, pur non avendo il comando, facilita il viaggio, svolgendo una funzione che va oltre quella di semplici migranti.
Gli imputati
Gli imputati sono accusati di aver avuto un ruolo attivo nella gestione dei passeggeri. Questo potrebbe includere l'assistenza nell'imbarco, nel mantenimento dell'ordine tra i migranti, o nella gestione delle comunicazioni durante il viaggio. Pur non essendo "scafisti" nel senso tradizionale del termine, hanno facilitato il viaggio, rendendosi partecipe dell'organizzazione del trasporto illegale. Questa accusa è fondamentale, perché implica che anche se non erano responsabili della navigazione, la loro azione ha avuto un peso significativo nel determinare le condizioni del viaggio e, di conseguenza, le possibilità di sopravvivenza dei passeggeri.