Il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, interviene con toni critici in merito alla decisione del Direttore Generale Archivi, Antonio Tarasco, che ha invitato gli Archivi di Stato di tutta Italia a rinviare o annullare le iniziative previste per l’80° anniversario della Liberazione, in segno di lutto per la scomparsa di Papa Francesco.

La disposizione

Per Caruso, la disposizione appare "assurda e fuori luogo", soprattutto in riferimento al ruolo istituzionale e culturale degli Archivi di Stato, che – come sottolinea – non sono luoghi di svago, bensì presìdi della memoria, dove si promuovono attività "sobrie e di qualità", volte a valorizzare la storia del Paese. Nella sua dichiarazione, il primo cittadino ha espresso rammarico per la cancellazione della mostra “Grido di Libertà”, che si sarebbe dovuta inaugurare il 24 aprile presso l’Archivio di Stato di Cosenza. Una mostra pensata come momento di riflessione sull’identità democratica italiana e sulle radici della libertà conquistata dopo vent’anni di dittatura.

Nessuna polemica

Pur chiarendo di non voler alimentare polemiche, Caruso ha evidenziato l’inopportunità di oscurare una ricorrenza così significativa per la Repubblica Italiana, soprattutto in uno Stato laico, quale è il nostro. “La Liberazione – ha ricordato – rappresenta un momento fondativo della nostra democrazia, e celebrarla è un dovere civico prima ancora che istituzionale”. Il sindaco ha inoltre richiamato le stesse parole del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che nel suo messaggio di cordoglio per la morte del Papa aveva sottolineato l’impegno di Francesco nella tutela dell’arte e della memoria storica. “Se la voce del Papa è stata fonte di ispirazione – ha osservato Caruso – allora si abbia il coraggio di seguirne davvero l’esempio, permettendo che la Cultura continui ad alimentare la consapevolezza storica”. Infine, un invito diretto al Ministro della Cultura: “Si intervenga al più presto” – ha detto Caruso – “perché non si cancelli una celebrazione che va ben oltre il rito formale, e che deve rimanere un’occasione viva di memoria, riflessione e gratitudine verso chi ha lottato per restituirci la libertà, spesso a costo della propria vita”.