Finisce tra gli atti dell’inchiesta della Dda di Catanzaro contro la cosca rom di Catanzaro Bevilacqua-Passalacqua anche il programma satirico “Striscia la Notizia”, in onda su Canale 5 di Mediaset. 



A finire sulle carte sarebbero delle intercettazioni avvenute a seguito di un servizio realizzato da Vittorio Brumotti e mandato in onda nell’ottobre 2019. In particolare, l’inviato ha raggiunto i quartieri rom del catanzarese, a Viale Isonzo, bussando alla porta dell’indagato Massimo Bevilacqua, luogo in cui la moglie dello stesso aveva consegnato una bustina contenente droga. In un secondo momento, Brumotti si era presentato a casa di Bevilacqua accompagnato dai carabinieri, chiedendo al diretto interessato se “in questa casa si spacciasse droga”. Alla vista di quanto stava succedendo, un gruppo di nomadi del quartiere aveva accerchiato l’inviato in bicicletta, intimandolo di allontanarsi e rivolgendo lui minacce di vario genere.



Tale episodio ha permesso di aggiungere un ulteriore tassello alle indagini già in corso, più precisamente su ciò che riguarda un’intercettazione telefonica del novembre 2019 nell’auto di due persone, in cui era presente lo stesso Massimo Bevilacqua, il quale viene deriso per non aver riconosciuto Brumotti (viene definito nella conversazione “quello con la bicicletta”). Bevilacqua si giustificò asserendo che: "non è venuto lui… è venuto un altro al posto suo!". L’altro uomo asseriva successivamente che l’inviato fosse venuto appositamente poiché “lo hanno chiamato loro”, per poi aggiungere che “Dopo si è visto con Gratteri” ,"Gli ha dato la conferma agli sbirri quel cornuto”. Nel corso della conversazione, il secondo uomo avrebbe consigliato a Bevilacqua – da quanto scritto nell’ordinanza – che, nell’eventualità in cui l’autorità l’avesse chiamato a riferire in merito all’episodio, avrebbe dovuto dichiarare che ciò che era stato ceduto era farina e non sostanza stupefacente“.



“Dai dati emersi – conclude il gip - si ricava un quadro indiziario molto grave in quanto i dialoghi intercettati non lasciano spazio a dubbi circa la sussistenza di tutti gli elementi costitutivi del reato di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti…”.