Macchina Carabinieri in campagna taglio illegale legname
Macchina Carabinieri su inchiesta taglio

Nel Comune di Altomonte 

i Carabinieri della Compagnia di Castrovillari hanno arrestato quattro persone sorprese mentre tagliavano alberi in un’area boschiva di proprietà del comune, durante un controllo in zone rurali. Durante il servizio di pattugliamento, i militari hanno individuato un trattore fermo in una zona isolata della Contrada Farneto. Hanno quindi fermato quattro uomini, tutti residenti ad Altomonte, mentre tagliavano querce con l’intento di produrre legna da vendere in modo illegale e senza autorizzazioni.

I Carabinieri 

hanno sequestrato la motosega utilizzata per l’abbattimento degli alberi e hanno restituito al comune i circa 10 quintali di legname già tagliato. Basandosi sui fatti accertati e sulla fase preliminare delle indagini, sotto la supervisione della Procura della Repubblica di Castrovillari, i quattro uomini sono stati arrestati in flagranza di reato per tentato furto aggravato di legname, e sono in attesa di un processo per direttissima.

Le indagini 

continueranno per chiarire se esista una rete illegale di vendita e commercio del legname. È importante sottolineare che, nel rispetto dei diritti degli indagati, essi devono essere considerati innocenti fino a quando non verrà accertata definitivamente la loro colpevolezza con una sentenza irrevocabile, per garantire il diritto di cronaca previsto dalla Costituzione.

Spiegazione delle Indagini

Le indagini condotte dai Carabinieri ad Altomonte sono un esempio di attività investigativa sul territorio, volta a prevenire e reprimere reati legati allo sfruttamento illegale delle risorse naturali. In questo caso, i militari hanno effettuato un controllo in un’area rurale, individuando e bloccando quattro persone che stavano tagliando alberi in un bosco comunale senza autorizzazione.

Questo tipo di indagine 

si concentra non solo sull’arresto in flagranza di reato, cioè quando il crimine viene commesso in presenza degli agenti, ma anche sull’approfondimento delle dinamiche successive, per verificare se il legname tagliato possa essere parte di una rete di commercio illegale.

Durante l’operazione

 sono stati raccolti elementi di prova come la motosega usata e il legname tagliato, che sono stati sequestrati. Questi elementi serviranno per ricostruire i fatti e per individuare eventuali complici o filiere illegali coinvolte nella vendita del legname rubato. L’obiettivo delle indagini è, quindi, non solo sanzionare il reato in sé, ma anche disarticolare un eventuale sistema più ampio di commercio illegale, garantendo il rispetto della legalità e la tutela delle risorse naturali.

Commercio illegale Legnami 

è un’attività criminale che comporta il taglio, il trasporto e la vendita di legname senza le dovute autorizzazioni o in violazione delle normative ambientali e forestali. Questo fenomeno si inserisce in un mercato nero globale che ha gravi ripercussioni sull’ambiente, sull’economia e sulla società. Il legname illegale proviene spesso da foreste protette o da aree soggette a rigorose regolamentazioni per preservare l’ecosistema e la biodiversità.

Come Funziona il Commercio Illegale di Legname

inizia generalmente con il taglio abusivo di alberi in zone vietate o non autorizzate. I responsabili di queste attività, che possono essere gruppi organizzati o individui isolati, operano di notte o in aree remote per evitare di essere scoperti dalle autorità. Spesso, utilizzano mezzi meccanici come motoseghe e macchinari agricoli per abbattere e trasportare rapidamente il legname fuori dalle aree boschive.

Una volta ottenuto 

il legname viene trasportato illegalmente verso centri di stoccaggio o punti di raccolta dove, talvolta, viene trasformato in prodotti più facilmente commerciabili, come tavole o legname da ardere, per mascherarne l’origine. In questa fase, possono essere usati documenti falsi o alterati per rendere legale, solo in apparenza, il legname illegalmente raccolto, consentendo così di venderlo sul mercato come se fosse legale.

Impatti Ambientali e Sociali

Il commercio illegale di legname ha conseguenze devastanti per l'ambiente. Il disboscamento non regolamentato contribuisce alla deforestazione, alla perdita di habitat per molte specie e all’erosione del suolo. Questo processo indebolisce la capacità delle foreste di assorbire CO2, aggravando così il cambiamento climatico. Inoltre, può portare all’estinzione di specie animali e vegetali uniche, impoverendo la biodiversità globale.

Dal punto di vista economico

 il commercio illegale di legname distorce il mercato, generando una competizione sleale nei confronti delle imprese che operano legalmente e rispettano le normative. Queste attività, inoltre, privano gli stati delle entrate fiscali che deriverebbero da un commercio regolamentato, danneggiando l’economia locale e nazionale.

Legami con la Criminalità Organizzata

Il commercio illegale di legname è spesso legato a reti di criminalità organizzata che operano su larga scala, coordinando il taglio illegale in diverse aree e gestendo il trasporto e la vendita attraverso vie commerciali clandestine. Questi gruppi utilizzano corruzione e intimidazione per evitare i controlli delle autorità, pagando tangenti a funzionari locali o minacciando le comunità che cercano di difendere le loro foreste.

Azioni di Contrasto

Le autorità, come i Carabinieri Forestali o le unità specializzate della Guardia di Finanza, svolgono indagini specifiche per contrastare il commercio illegale di legname. Queste operazioni includono controlli sul campo, verifiche documentali, monitoraggio dei trasporti e indagini su possibili reti criminali che gestiscono questi traffici. In collaborazione con le organizzazioni internazionali e le autorità giudiziarie, si cerca di smantellare le filiere illegali, sequestrare il legname rubato e arrestare i responsabili per tutelare l’ambiente e garantire il rispetto delle leggi.