La nostra città è storicamente segnata e caratterizzata da "fiere" e "mercati" che hanno tracciato ormai il volto di alcuni luoghi fino a identificarli non solo socialmente ma anche urbanisticamente. Il "mercatino", cosiddetto,  negli ultimi anni sta vivendo un degrado ed una decadenza come mai, forse, negli ultimi 30 almeno. Accanto allo storico problema dell'abusivismo commerciale e dell'assenza di controllo sulle merci ne è sorto uno non meno grave di condizioni igienico-sanitarie che, a voler essere moderati, possiamo definire "indecorose". Ogni santo giorno quintali di frutta e verdura ( rimanenze dei "banchi") vengono riversate in terra o negli spazi laterali della piazza ( una volta "aiuole") creando in terra uno strato maleodorante e riprovevole. Non solo "frutta e verdura" ma anche vestiti, pedane in legno ed oggetti di ogni genere vengono abbandonati ovunque, accantonati agli angoli o riposti a ridosso di alberi. Banchi, macchine ed "installazioni" di vario genere su strisce pedonali, scivoli per disabili o interamente sui marciapiedi. Lastre in pietra staccate, piazza ( lato TAR) allagata per gli scarichi otturati ed assenza totale di alcun accorgimento definibile "civile". Dulcis in fundo, per non farci mancare nulla, la stessa area archeologica accanto all'incompiuta della " Casa delle Associazioni" viene utilizzata ormai come discarica di ogni sorta di materiale invenduto o ritenuto inutilizzabile; fatto che più volte si accompagnato a roghi tossici di cumuli di questi rifiuti. In questi ultimi giorni, addirittura, il livello di abbandono di merce e rifiuti è stato tale da poter definire questi cumuli delle vere e proprie discariche a ridosso dei banchi che vendono alimenti. Una situazione inaccettabile che, tuttavia, non trova riscontro in alcun provvedimento da parte dell'Amministrazione: nè di carattere logistico nè di carattere legale. Sarebbe difficile consegnare a ciascun operatore un bidone ( non mastello) della differenziata con codice identificativo e obbligarlo quotidianamente ( come dovrebbe essere normale) di conferire gli scarti della merce invenduta nell'apposito contenitore? Sarebbe difficile accompagnare questa scelta anche con l'installazione di cassonetti differenziati per "assorbire" comunque anche i rifiuti sicuri di abusivi improvvisati provando a riportare un minimo di igiene e decoro? Quotidianamente quanti mezzi e risorse di Avr e per quanto tempo vengono assorbiti da questa mole assurda di lavoro a causa dell'assenza totale di controlli e regole?

D'altronde una delle cause maggiori del declino anche commerciale della piazza risiede proprio in questo stato di cose. Ne trarrebbero vantaggi sia i cittadini che gli operatori stessi ma, per rendere possibile veramente un cambiamento radicale di attitudine, servono azioni concrete e decise oppure anche lo storico "mercatino" scomparirà ingoiato da sporcizia, disservizi e illegalità.

Chiediamo fortemente al Sindaco, nella sua funzione di tutore della salute pubblica, di intervenire e restituire dignità alla più grande piazza della città.

 

 

 

 

Riceviamo e Pubblichiamo da: "Reggio è Bene Comune"