La Corte Costituzionale ha cambiato le leggi sul cognome dei figli: la pronuncia da parte della Consulta è avvenuta in merito al decreto che rendeva legittimo unicamente il cognome del padre, escludendo la possibilità di scelta tra quello di entrambi i genitori.

Una battaglia combattuta da due genitori lucani, in contrasto con le attuali leggi che non permettevano di attribuire lo stesso cognome a tutti e tre i figli. I primi due, infatti, possedevano quello della madre, mentre il terzo doveva, per legge, essere registrato con quello del padre, essendo nato dopo il matrimonio della coppia.

Questa “disuguaglianza” non è stata accettata dalla famiglia, che ha sostenuto fermamente una dura battaglia legale, insieme agli avvocati Domenico Pittella e Giampaolo Brienza, esprimendo grande soddisfazione per il lavoro svolto.


Anche se i magistrati in primo grado avevano considerato valide la richiesta al Comune, la Corte d’Appello di Potenza ha affermato che la questione di legittimità costituzionale delle norme è “rilevante e non manifestamente infondata”

Non è ancora stata depositata la nuova sentenza, ciò nonostante è stato già dichiarato dall’Ufficio comunicazione e stampa della Corte Costituzionale che le norme censurate sono dichiarate illegittime poiché in contrasto con l’articolo 2, l’articolo 3 e l’articolo 117, primo comma, della Costituzione.