Cosenza Vecchia: 90 Milioni di Opportunità Sprecate? Una Cronaca Drammatica (ma un po’ ironica) di un Centro Storico in Declino
Dai 90 milioni del MiC al declino di Cosenza Vecchia: quando la rigenerazione urbana resta solo un miraggio tra rifiuti, crolli e topi in rivolta.
Cosenza Vecchia, un tempo considerato uno dei centri storici più belli d’Italia, oggi è il protagonista di una storia che sembra uscita da una commedia nera: edifici che si sgretolano, strade invase dai rifiuti, e perfino topi che inseguono gatti nel quartiere Santa Lucia. No, non è una sceneggiatura per un film post-apocalittico; è la realtà quotidiana del cuore storico di Cosenza. E tutto questo avviene mentre ben 90 milioni di euro sono stati stanziati nel 2023 dal MiC (Ministero della Cultura) per la rigenerazione urbana.
Una cifra così importante che avrebbe potuto trasformare Cosenza Vecchia in un gioiello di innovazione e sostenibilità. Ma, come spesso accade in Italia, il sogno di rinascita sembra essersi infranto contro la muraglia dell’incompetenza amministrativa e della burocrazia. E ora ci chiediamo: dov’è finita quella visione ambiziosa?
90 Milioni: Un Regalo Caduto dal Cielo (Ma Usato per Tappare Buchi?)
Torniamo indietro al 2023, quando la città di Cosenza festeggiava l’approvazione di un piano di rigenerazione urbana da 90 milioni di euro. Sembrava l’alba di una nuova era: il Complesso Monumentale di San Domenico doveva essere restaurato, Cosenza Vecchia trasformata in una riserva urbana naturale, e il centro storico riportato agli antichi splendori. Insomma, un progetto che avrebbe fatto impallidire persino i visionari del Rinascimento.
Ma eccoci nel 2024, e Cosenza Vecchia è ancora lì, tra crepe e macerie. Non si vedono cantieri, né tantomeno turisti. Solo calcinacci che cadono come foglie d’autunno e un esercito di roditori che ormai pare abbia preso residenza fissa. Qualcuno potrebbe pensare che i 90 milioni siano stati spesi, ma non per il centro storico. Forse per tappare qualche buco di bilancio? La trasparenza non è proprio il punto forte dell’amministrazione.
Il Paradosso dei Topi e Gatti: Quando l’Ironia Diventa Tragedia
E mentre si attende di capire che fine abbiano fatto questi fondi, la realtà offre un teatro dell’assurdo: a Santa Lucia, i topi non solo hanno preso il sopravvento, ma hanno invertito i ruoli con i gatti. Sì, avete letto bene: topi che inseguono gatti. Se Kafka fosse vissuto a Cosenza, probabilmente avrebbe trovato qui l’ispirazione per un sequel de La Metamorfosi.
La situazione è talmente grave che persino il sarcasmo sembra inutile. Le strade sono invase dai rifiuti, gli edifici pericolanti rappresentano un rischio costante per i pochi residenti rimasti, e ogni tanto si assiste a crolli che non fanno neanche più notizia. Una volta, passeggiare per Cosenza Vecchia era come sfogliare un libro di storia; oggi, è più simile a un percorso a ostacoli tra spazzatura e calcinacci.
Un Futuro Che Sembra Lontano
Ci piacerebbe scrivere che il futuro è roseo e che i fondi verranno usati per risollevare il centro storico, ma la realtà è ben diversa. Al momento, non ci sono segnali concreti di un cambiamento imminente. La città continua a perdere pezzi, sia fisicamente che culturalmente, e quel patrimonio unico che avrebbe potuto attrarre turisti da tutto il mondo resta abbandonato a se stesso.
Eppure, il potenziale di Cosenza Vecchia è immenso. Non servono geni o maghi della pianificazione urbana per capire che un restauro mirato e una strategia di rilancio potrebbero trasformare la città in una meta turistica di primo livello. Ma per farlo servono visione, competenza e, soprattutto, volontà politica. Tutte qualità che, al momento, sembrano scarseggiare.
Una Speranza (Forse Troppo Ottimista?)
Concludiamo con un filo di speranza, perché anche il sarcasmo ha bisogno di una pausa. Immaginiamo una Cosenza Vecchia in cui le case abbandonate tornano a vivere, i vicoli si riempiono di botteghe artigiane e le piazze risuonano di voci e risate. Immaginiamo turisti che passeggiano ammirando il Complesso Monumentale di San Domenico restaurato, e una riserva urbana naturale che diventa il simbolo della rinascita.
Sarà un sogno irrealizzabile? Forse. Ma come disse qualcuno, “i sogni sono il carburante della speranza”. E mentre i topi inseguono ancora i gatti, noi restiamo qui, a sperare che prima o poi qualcuno capisca il valore di quei 90 milioni e li utilizzi per ciò che erano destinati: restituire dignità a uno dei centri storici più belli d’Italia. Perché Cosenza Vecchia merita di più. E, francamente, anche i suoi cittadini. Ormai sembra tutto una “GIOSTRA” nelle città Bruzia.