Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, ieri sera era fermo agli arrivi a Messina, ad attendere i traghetti che arrivano dalla Calabria. “Non faccio passare più nessuno nel mio Comune“, ha detto De Luca attendendo l'ultimo arrivo, quello delle 22.

Le norme messe in atto dal governo, per il sindaco, "si dimostrano fasulle nella parte pratica e continuano a generare confusione e diffondere il virus. In Sicilia non si doveva entrare, eppure continuano ad arrivare persone. Non c'è una tracciabilità di queste persone, l'ho richiesta e la aspetto ma fino a quel momento non si sa chi è questa gente, da dove viene, perché entra in Sicilia e dove deve andare".

"Chiediamo solo il rispetto delle norme. L'area demaniale, quella del porto, resta accessibile ma finisce nel territorio comunale. E' per questo che io nel mio comune non faccio passare nessuno".

Il primo cittadino di Messina, questa mattina ha raggiunto la sponda calabrese a Villa San Giovanni, per verificare la situazione anche dall'altra parte dello stretto.

Un coraggio, quello dei sindaci, che in questo periodo difficile sono chiamati a scendere in campo per difendere il proprio territorio. Ma a bacchettare il Viminale anche il governatore della Sicilia che ha segnalato al Ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, l'assenza di vigilanza sullo stretto: "Lei sta assumendosi una grave responsabilità nel vanificare gli sforzi ed i sacrifici di milioni di siciliani - ha scritto nella nota inviata al Viminale, Nello Musumeci, Agli imbarcaderi della Calabria nessuno vigila sul rispetto dei vostri decreti. Non posso consentire tanta irresponsabilità da parte del governo nazionale verso la Sicilia".