"Lunedì mattina sarò con Draghi in Algeria per firmare un accordo sul gas che ci permetterà di fronteggiare gli eventuali ricatti russi. Purtroppo siamo in ritardo come Paese, dovevamo diversificare molto prima, ma abbiamo tanti partner e amici nel mondo". Sono queste le parole del Ministro degli Esteri, Luigi di Maio, il quale ha informato, a Maddaloni  - , le intenzioni del governo italiano e del Parlamento europeo sulle strategia da seguire per marginare il disagio dovuto agli approvigionamenti energetici. Secondo il Ministro degli Esteri, l’UE “dovrebbe stabilire un tetto massimo al prezzo del gas” in modo da marginare la dinamica della speculazione dei prezzi.

Sembrerebbe, inoltre, che l’Italia abbia già in progetto altri fonti di approvigionamento: "Nell'ultimo mese e mezzo sono stato in Algeria, Qatar, Congo, Angola, Mozambico, Azerbijan: tutti questi Paesi si sono detti disponibili ad aumentare le forniture all'Italia" aggiunge Di Maio.

Per ciò che concerne le sanzioni alla Russia, il Ministro afferma che l’obbiettivo è “togliere soldi a Putin” in modo da non finanziare ulteriormente la guerra. Potrebbe essere utile al fine di trovare una soluzione, secondo Di Maio, stabilire una Conferenza di pace per arrivare prima al cessate il fuoco, poiché “Putin non vuole la pace” ed il popolo ucraino ha bisogno di supporto per resistere e “difendere i confini dell’Unione europea e della Nato”.

Non tarda ad arrivare la risposta del portavoce di Maria Zakharova, ministro degli Esteri russo, che tramite Telegram ha comunicato che "Non è la Russia che ricatta l'Unione Europea con le forniture di gas (che nonostante tutto, stanno andando a gonfie vele). È l'Unione Europea che ricatta la Russia con sanzioni, minacce di nuove restrizioni e fornendo armi di ogni tipo all'Ucraina"