Cibus: export da 52 miliardi continua a sostenere l'agroalimentare
Più di 3.000 brand presenti e 2.000 top buyer alla 22/a edizione
Per continuare a crescere l'agroalimentare made in Italy deve guardare all'estero e al futuro
Un made in Italy sempre più presente sulle tavole di tutto il mondo e consapevole di un ruolo guida sul piano della qualità e sostenibilità si presenterà al gran completo in occasione della 22/a edizione di Cibus (Fiere di Parma, 7 -10 maggio), come illustrato al ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, alla presenza del ministro Francesco Lollobrigida. Nel 2023 l'export, secondo i dati Istat, nonostante un leggero calo dei volumi ha registrato un valore pari a oltre 52 miliardi di euro, con un aumento del +6,6% rispetto al 2022.
L'orizzonte del settore, sottolinea l'industria alimentare made in Italy, è molto incerto per gli scenari internazionali ma anche per normative intra ed extra Ue
Nonostante la riduzione dei margini e del reddito disponibile, il rischio di nuovi dazi e di legislazioni iper restrittive, le aziende del settore continuano ad investire e innovare come dimostrano le migliaia di prodotti che saranno esposti a Cibus 2024 per ridare valore a categorie messe a dura prova dalle guerre e dalla crisi climatica. "Federalimentare è onorata di contribuire, insieme a Fiere di Parma, alla realizzazione di Cibus 2024. Un'edizione che si preannuncia da record, come dimostra il numero dei partecipanti. L'industria alimentare italiana, inoltre, si presenta a Cibus 2024 come un comparto sano, in costante crescita e che gode di grande fiducia da parte dei consumatori.
Tale fiducia si riflette anche all'estero, dove l'industria alimentare italiana sta conquistando sempre più mercati, contribuendo ad esportare il Made in Italy e lo stile di vita italiano nel mondo" ha detto il presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino. Per l'amministratore di Fiere di Parma Antonio Cellie "il futuro del Made in Italy Alimentare dipenderà dalla sua capacità di continuare ad innovare e investire restando fedele a tradizioni e territori. Dall'osservatorio privilegiato di Cibus siamo molto fiduciosi rispetto alla consistenza delle nostre imprese e dei nostri prodotti".