San Marco Argentano è stata scossa questa mattina da una tragedia che ha lasciato un profondo vuoto nella comunità locale e tra le forze dell’ordine. Il Maresciallo Maggiore Fabio Polvere, comandante della locale stazione dei Carabinieri, ha tragicamente deciso di togliersi la vita all’interno del suo ufficio presso la caserma, utilizzando la sua arma di servizio. Un gesto estremo che ha sconvolto non solo i suoi familiari e i suoi colleghi, ma anche l’intera cittadinanza, che si stringe ora nel dolore per la perdita di un uomo stimato e rispettato.

Da accertare le motivazioni dell'estremo gesto

Le ragioni che hanno portato il Maresciallo Polvere a compiere questo gesto rimangono al momento sconosciute. L’episodio è avvenuto in circostanze che stanno ancora venendo ricostruite, e l’Arma dei Carabinieri ha avviato le procedure di indagine per comprendere meglio cosa possa aver determinato un simile dramma. Nonostante l’assenza di risposte immediate, la notizia ha rapidamente fatto il giro della comunità, lasciando un senso di incredulità e sgomento.

Chi era il Maresciallo Fabio Polvere

Fabio Polvere era una figura benvoluta e rispettata, non solo tra i suoi colleghi, ma anche tra i cittadini. Prima del suo incarico a San Marco Argentano, aveva comandato per quasi 14 anni la stazione dei Carabinieri di Sant’Agata di Esaro, dove si era distinto per il suo impegno, la sua dedizione e la sua profonda umanità. La sua carriera era stata segnata da riconoscimenti e progressi significativi: lo scorso gennaio, era stato promosso al grado di Maresciallo Maggiore in prima valutazione, un traguardo che testimonia il suo valore professionale e l’apprezzamento di cui godeva all’interno dell’istituzione.

Il trasferimento a San Marco Argentano era avvenuto in seguito alla conclusione dell’incarico del Maresciallo Conte, e Polvere aveva assunto il comando della locale stazione con il consueto senso di responsabilità e dedizione. In poco tempo, era riuscito a conquistare la fiducia della nuova comunità, che ora piange la sua scomparsa. I cittadini lo descrivono come una persona perbene, un vero padre di famiglia, oltre che un militare integerrimo, sempre disponibile e pronto ad ascoltare le esigenze della popolazione.

Lascia la moglie e due figli

La notizia della sua morte ha suscitato un profondo cordoglio sia tra i suoi colleghi dell’Arma che tra i residenti delle località in cui aveva prestato servizio. La comunità di Sant’Agata di Esaro, dove Polvere aveva trascorso gran parte della sua carriera, si unisce a quella di San Marco Argentano nel ricordare un uomo che aveva dedicato la sua vita alla sicurezza e al benessere della collettività. Fabio Polvere lascia la moglie e due figli, che ora affrontano un dolore incommensurabile.