Sanità: Occhiuto a Corte conti, lavoro per superare criticità
"Una relazione impietosa, perché rappresenta la relazione di inizio mandato".
Così il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto ha definito, parlando con i giornalisti, la relazione della Sezione di controllo della Corte dei conti della Calabria nel giudizio di parificazione dell'esercizio finanziario dell'Ente del 2020 al quale ha preso parte.
"In poco più di un mese - ha aggiunto - il mio Governo ha cercato di risolvere una serie di criticità, a iniziare da quelle sulla sanità e assegnandosi il compito di riformarla accertandone il debito mai accertato finora. Ho proseguito con la riorganizzazione delle partecipate, ne ho messe in liquidazione due, il Corap e l'Afor, anche per evitare che si ingenerasse ancora quell'enorme contenzioso che pesa come un macigno sul bilancio. La Corte lamenta il fatto che molte partecipate siano ingolfate di personale: ho inteso affidare a strutture esterne alla regione, in particolare al ministero della Pubblica amministrazione, la selezione del personale accentrando in un unico organismo le decisioni. Questo mi sembra un atteggiamento virtuoso. La Corte è preoccupata della capacità di spesa delle risorse che verranno dall'Europa: sono andato a Bruxelles, e non capita spesso con un presidente di Regione, ed è servito perché la commissaria Ferreira mi ha incontrato e le ho rappresentato la necessità e la mia volontà di fare di questo un governo che apre una nuova stagione in Calabria".
"Giudicherò la qualità del mio lavoro - ha detto poi Occhiuto intervenendo davanti alla Corte - dalla capacità che il mio governo avrà di realizzare i Lea e di garantire i Lep. Considero però il tema della sostenibilità dei conti una precondizione.
Lunedì sarò al Mef al tavolo Adduce e per le notizie che ho, probabilmente il piano proposto dal commissario che mi ha preceduto sarà di fatto considerato irricevibile così come le questioni per l'emergenza Covid. Ci troveremo a dover definire un nuovo piano e stiamo evitando di procedere al di fuori di una programmazione dei fabbisogni".