Da simbolo di sviluppo a relitto urbano: la parabola triste dell'Emmezeta
Nel 2013, a causa di controversie tra Conforama Italia S.p.A. (ex Emmezeta S.p.A.) e la proprietà dell’immobile, il centro commerciale chiuse i battenti

È difficile passare lungo lo svincolo autostradale di Montalto Uffugo senza provare un senso di amarezza. Lì, imponente e silenzioso, si erge l’ex edificio dell'Emmezeta, un tempo fiore all’occhiello del commercio cosentino, oggi ridotto a un mostro di cemento e vetro, completamente abbandonato.
Il centro commerciale agli inizi del 2000
Negli anni Duemila, l'inaugurazione del centro commerciale Emmezeta era stata accolta con entusiasmo: un simbolo di progresso, di sviluppo economico e di nuove opportunità per il territorio. L'edificio, imponente e moderno, dava lavoro a circa 90 persone, attirava visitatori da tutta la provincia e rappresentava un punto di riferimento per l'intera area urbana. I parcheggi pieni, le famiglie che passeggiavano tra i negozi, l'idea di una Calabria in crescita: sembrava l'inizio di una nuova era.
La chiusura
Poi, improvvisamente, la chiusura. Nel 2013, a causa di controversie tra Conforama Italia S.p.A. (ex Emmezeta S.p.A.) e la proprietà dell’immobile, il centro commerciale chiuse i battenti, lasciando nel vuoto non solo un edificio ma anche le speranze di centinaia di famiglie. Le promesse di rilancio si sono dissolte come nebbia al sole, e il gigante è rimasto lì: immobile, vuoto, malinconico. Oggi, il colosso appare come un cadavere architettonico. Le vetrate infrante lasciano filtrare un vento gelido che attraversa i corridoi deserti; le insegne, sbiadite dal sole e dal tempo, raccontano di un passato che sembra ormai irraggiungibile. Il grande parcheggio è stato divorato dall'erba alta e dall'incuria. Nessun passo riecheggia più tra quelle mura. Solo il silenzio, denso e pesante. La visione di quello che fu il simbolo della modernità genera sgomento nei residenti. Per chi, ogni giorno, passa davanti a quel relitto urbano, il senso di fallimento è tangibile: un'opportunità mancata, una ferita ancora aperta nel tessuto della città. Le voci di progetti di riqualificazione, che si rincorrono da anni, sono rimaste solo chiacchiere. Nulla si è mosso. Nessuna nuova vita è stata restituita a questo gigante addormentato. L’ex Emmezeta è il triste monumento alla mancanza di visione, alla burocrazia che paralizza, all’incapacità di trasformare un pezzo di passato in una speranza per il futuro. È il simbolo plastico di una Calabria che troppe volte si è dovuta arrendere ai suoi stessi limiti.
Un edificio che marcisce
E mentre il tempo continua a scorrere e l’edificio a marcire, l’amarezza dei cittadini cresce. Non si tratta solo di nostalgia per ciò che è stato. È il dolore per quello che avrebbe potuto essere e che invece, ancora oggi, resta uno scheletro imponente, che domina il paesaggio di Montalto Uffugo ricordandoci ogni giorno, implacabilmente, che i sogni, se abbandonati, diventano rovine.