Feltri e le sue affermazioni razziste contro i meridionali. Misiti (M5S) ha presentato interrogazione parlamentare: “Mi auguro che i contributi statali non vengano assegnati a testate che fomentano l’odio sociale”
“Ciò che ha detto il giornalista Vittorio Feltri sui meridionali merita di essere censurato e stigmatizzato con forza anche in Parlamento”. Massimo Misiti, deputato Cinquestelle, ha presentato un’interrogazione parlamentare al presidente del Consiglio dei ministri e al ministro dell’Economia per sapere “quali iniziative intendano adottare, ognuno per le proprie competenze, affinché i contributi statali di cui decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70, vengano assegnati a testate giornalistiche che non fomentino l’odio sociale o comunque non adottino strumenti volti ad incentivare la discriminazione né direttamente, dalle pagine delle proprie testate, né attraverso dichiarazioni o atti compiuti direttamente e/o per conto dei propri editori e/o direttori”. Misiti, nella sua interrogazione, ha fatto riferimento allo Statuto delle Nazioni Unite “fondato sui principi della dignità dell'eguaglianza di tutti gli esseri umani”, ma anche all’articolo 3 della Costituzione italiana per la quale “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”; il parlamentare pentastellato ha ricordato come “l’articolo 48 della legge professionale n. 69 del 1963 afferma che gli iscritti nell’Albo, negli elenchi o nel registro che si rendano colpevoli di fatti non conformi al decoro e alla dignità professionale, o di fatti che compromettano la propria reputazione o la dignità dell’Ordine, sono sottoposti a procedimento disciplinare”. Per Misiti le affermazioni del giornalista Feltri “fomentano l’odio sociale”.