Gusto ribelle: la rivoluzione della tradizione.
La cucina calabrese, quella "autentica" che tutti celebrano, è davvero quella che pensiamo di conoscere?
La cucina calabrese, quella "autentica" che tutti celebrano, è davvero quella che pensiamo di conoscere? Oppure, dietro la narrazione patinata e le ricette da cartolina, si cela qualcosa di più complesso, contraddittorio e, talvolta, scomodo? In questa nuova rubrica non troverete la solita litania di ‘nduja e peperoncino, ma una riflessione critica su cosa significhi davvero "cucina calabrese" oggi. Non siamo qui per proporre ricette preconfezionate o ripetere quello che trovate altrove. Il nostro obiettivo è interrogarci con uno sguardo lucido e critico sulla narrazione culinaria esistente, cercando di comprendere cosa significhi realmente "tradizione" e come questa possa essere reinventata senza perdere autenticità.
Esploreremo il rapporto tra cibo
territorio e cultura, svelando contraddizioni, storie dimenticate e potenzialità inespresse di una cucina che non ha mai smesso di evolversi. Per noi, la cucina calabrese non è un manifesto per sagre o una passerella da Instagram: è una storia di sopravvivenza, ingegno e conflitto. È fatta di povertà trasformata in ricchezza, di scelte obbligate elevate ad arte. Ma tutto questo si perde quando viene ridotta a un semplice elenco di "prodotti tipici" da vendere al miglior offerente.
Non vogliamo glorificare il passato né santificare il presente.
Vogliamo invece smontare i luoghi comuni, analizzare con lucidità il rapporto tra cibo e cultura e capire cosa c’è di autentico e cosa di costruito nella narrazione gastronomica calabrese. Vogliamo chiederci:
Quanto c’è di vero nel mito della "cucina povera"?
La tradizione è un punto d’arrivo o un punto di partenza?
Cosa abbiamo perso nel trasformare la cucina calabrese in un prodotto di marketing?
Perché alcune storie culinarie vengono raccontate mentre altre, più scomode, vengono dimenticate?
La cucina calabrese sta cambiando. A volte in meglio, altre in peggio. Indagheremo su come globalizzazione, turismo e industria alimentare stiano trasformando ciò che mangiamo e come lo percepiamo. Daremo spazio alle storie e ai saperidelle comunità meno celebrate, quelle che non hanno mai avuto una vetrina ma che rappresentano il cuore pulsante della Calabria vera. Non ci limiteremo al cibo, ma esploreremo il contesto sociale ed economico che lo ha generato: il lavoro nei campi, l’emigrazione, lo sfruttamento, la resistenza.
Ci piace sporcarci le mani, non solo in cucina, ma anche scavando nelle pieghe della storia e della società.
Lo faremo partendo dalla consapevolezza che il cibo non è mai neutrale: è identità, politica, conflitto e condivisione. Se anche tu credi che il cibo sia una lente attraverso cui leggere il mondo, se vuoi scoprire una Calabria che non si accontenta delle apparenze, e se sei pronto a mettere in discussione tutto ciò che pensavi di sapere, questa rubrica è il tuo spazio. Qui non troverai risposte facili, ma domande che fanno riflettere; non solo sapori, ma storie, memorie e possibilità future.