Fotovoltaico in Calabria: opportunità o speculazione?

Il fotovoltaico in Calabria è uno dei temi più dibattuti nel settore delle energie rinnovabili. L’idea di combinare energia solare e agricoltura sembra promettente, ma dietro la crescita degli impianti fotovoltaici potrebbe celarsi un’ennesima speculazione che danneggia il territorio e le comunità locali.

Fotovoltaico e agricoltura in Calabria

Il rischio per l’agricoltura locale

Negli ultimi anni, la regione ha registrato un boom di richieste per l’installazione di impianti fotovoltaici, spesso a discapito delle aree agricole. Sebbene l’agro-fotovoltaico venga presentato come un'opportunità, in realtà molti terreni coltivabili vengono sacrificati, compromettendo la produzione agricola locale e aumentando la dipendenza dall’importazione di prodotti alimentari.

Normative insufficienti e speculazione energetica

La legge italiana prevede limitazioni per evitare la cementificazione delle campagne, ma le falle nel sistema autorizzativo consentono a molti investitori di aggirare i vincoli. La Calabria, con il suo clima favorevole e ampi spazi, è diventata un obiettivo per gli speculatori dell’energia rinnovabile, spesso a discapito degli agricoltori, che vengono espropriati o costretti a cedere i loro terreni a prezzi irrisori.

Mancanza di regolamentazione e impianti industriali mascherati

La debole regolamentazione sulle compensazioni economiche non garantisce ai piccoli produttori locali un reale vantaggio. Molti impianti, inoltre, non rispettano i criteri dell’agro-fotovoltaico e si trasformano in impianti industriali mascherati da progetti sostenibili. Questo porta alla sottrazione di terreni fertili, con danni alla biodiversità agricola e all’economia rurale.

La trasparenza delle concessioni e il ruolo dei fondi esteri

Un altro problema riguarda la poca trasparenza sulla proprietà degli impianti. Molte concessioni sono in mano a fondi di investimento esteri, che puntano esclusivamente al profitto senza contribuire allo sviluppo del territorio. I ricavi dell’energia solare finiscono nelle casse delle multinazionali, mentre i calabresi affrontano gli oneri e le conseguenze ambientali.

Chi ci guadagna davvero?

Gli impianti fotovoltaici dovrebbero rappresentare un’integrazione tra agricoltura ed energia pulita, ma i reali beneficiari sembrano essere solo le grandi aziende energetiche. Servono regole più chiare, controlli severi e politiche mirate per garantire che la transizione energetica non diventi un ulteriore strumento di sfruttamento del territorio.

Il rischio di una nuova colonizzazione economica

Senza una visione strategica e sostenibile, la Calabria rischia di diventare vittima di una nuova forma di colonizzazione economica. Il fotovoltaico potrebbe trasformarsi in una speculazione che impoverisce il territorio, lasciando la regione sempre più dipendente dall’esterno e senza una reale prospettiva di crescita economica.