Docenti Pnrr1 in piazza: protesta nazionale per le graduatorie di merito

Docenti Pnrr1 in piazza

Il comitato di docenti idonei Pnrr1 Calabria ha dato il via alla giornata di protesta nazionale che ha coinvolto insegnanti in tutte le regioni d'Italia. Da Roma a Palermo, passando per Milano, Torino, Bologna e Catanzaro, i manifestanti hanno chiesto con forza la pubblicazione delle graduatorie di merito del concorso Pnrr1, per includere tutti gli idonei e garantire trasparenza nel reclutamento. Dopo mesi di silenzi istituzionali, i docenti hanno denunciato l’incertezza del loro futuro professionale: «Abbiamo superato un concorso, ma non abbiamo alcuna garanzia», afferma Roberto, 43 anni, di Vibo Valentia. A lui si uniscono le voci di Luca e Simona, precari da anni: «Siamo stanchi di un sistema che ignora il merito». Maria Francesca, 33 anni, evidenzia il paradosso della situazione: «Dopo aver già superato due prove, siamo costretti a rifare un concorso identico. Perché?».

Mobilitazione a oltranza, il sostegno dei sindacati

A fianco dei docenti anche i precari del concorso 2020 Esp, che rivendicano il diritto a un'assunzione stabile. A Catanzaro, davanti alla sede dell’Usr Calabria, i manifestanti hanno simbolicamente accatastato scatoloni con scritte di protesta: «Non possiamo più restare a guardare mentre il nostro futuro viene deciso negli uffici del Ministero». Il comitato, nato spontaneamente in Calabria, ha ottenuto il sostegno del segretario generale Flc Cgil Area Vasta Catanzaro, Crotone e Vibo Alfonso Marcuzzo e della segretaria regionale Flc Cgil Calabria Carmen Aiello che, insieme ad una delegazione composta da Alessandro Molinaro, docente di educazione fisica, Antonia Forte e Domenico Massarini, docente di lettere, precario da 10 anni, hanno incontrato i referenti dell’Usr Calabria: Aidala e Colucci e hanno avuto modo di dialogare con loro su tutte le problematiche, le incongruenze e le difficoltà incontrate all’indomani del concorso Pnrr1. Ma i docenti non intendono fermarsi: «Andremo avanti finché il Ministero dell’Istruzione non ci darà quello che meritiamo: il ruolo», hanno dichiarato i 62 insegnanti presenti a Catanzaro.