Ex tirocinanti nel limbo da un anno: il M5S accusa il governo di promesse mancate
"Non sono carne da campagna elettorale": chiesta chiarezza al governo

Ex tirocinanti nel limbo da un anno
A oltre dodici mesi dall’approvazione dell’emendamento 19.13 al decreto Sud (DL 124/2023), che avrebbe dovuto aprire le porte a un nuovo bando di concorso per 266 ex tirocinanti presso i ministeri della Cultura e della Giustizia, nulla si è mosso. È la denuncia dei parlamentari del Movimento 5 Stelle Vittoria Baldino, Anna Laura Orrico e Riccardo Tucci, che in una nota puntano il dito contro l’immobilismo del governo e, in particolare, contro Forza Italia e il deputato Francesco Cannizzaro, primo firmatario dell’emendamento.
Secondo i parlamentari pentastellati, il decreto attuativo promesso non è mai stato emanato. “Forza Italia – affermano – ha sedotto e abbandonato questi lavoratori, usandoli per fini elettorali. Dopo aver promesso stabilizzazione e tutele, hanno voltato loro le spalle, lasciandoli in un limbo intollerabile.” Un’accusa pesante, che mette in evidenza il disagio di centinaia di persone che, dopo mesi di tirocinio nei ministeri, si trovano oggi senza certezze e senza risposte.
Chiesta chiarezza al governo
Nel mirino del M5S anche i ministeri della Pubblica Amministrazione e della Cultura, accusati di rinviare continuamente l'inserimento del decreto attuativo nell’ordine del giorno della Conferenza Stato-Regioni. “Chi sta bloccando questa misura? Quali giochi di potere impediscono l'attuazione di una norma già approvata dal Parlamento?”, chiedono i parlamentari, che annunciano di aver depositato un’interrogazione per ottenere chiarimenti urgenti e un cronoprogramma preciso.
“Il tempo delle chiacchiere è finito – concludono –. I 266 ex tirocinanti non sono carne da campagna elettorale, ma persone che meritano rispetto e risposte concrete.” Un appello accorato che riporta al centro del dibattito politico il tema del precariato nella Pubblica Amministrazione e il rispetto degli impegni presi con i cittadini.