La senatrice Segre invita Chiara Ferragni al Memoriale dello Shoah
"Mi piacerebbe molto incontrare Chiara Ferragni e invitarla a visitare con me il Memoriale dello Shoah": è quanto afferma la senatrice a vita Liana Segre, in un'intervista rilasciata a La Repubblica, invitando la celebre influencer alla celebrazione.
La senatrice ha sottolineato come, la presenza della Ferragni potrebbe notevolmente incrementare il coinvolgimento dei giovani ad un avvenimento così importante, sottolineando il suo apprezzamento per l'impegno nel sociale che, insieme al marito Fedez, la fashion-blogger adotta nei suoi contenuti sui vari canali social.
Liliana Segre, infatti, celebra ogni anno il memoriale dell'olocausto con una stretta al cuore, in maniera molto poichè sopravvissuta agli orrori della Shoah. Era il 30 gennaio 1944 quando venne deportata dal binario 21 della stazione di Milano Centrale fino al campo di concentramento di Auschwitz, raggiunto dopo sette giorni di viaggio. Ella venne subito separata dal padre, che non rivide mai più.
"Ho visto che con suo marito Fedez si impegna sul sociale, mi piacerebbe conoscerla - afferma - il suo esempio potrebbe portare qui tanti ragazzi".
Un momento che potrebbe raccogliere giovani e adulti nel ricongiungimento del ricordo di un orrore, unendo i canali di affluenza dei più senior, ormai fortemente collegati al mondo social. Un modo di sfruttare l'influenza dell'imprenditrice digitale anche per cause che riguardano il sociale e l'avvicinamento dei ragazzi a contenuti troppo lontani da ciò che si è abituati a vedere online sul web.
La senatrice ha sottolineato come, la presenza della Ferragni potrebbe notevolmente incrementare il coinvolgimento dei giovani ad un avvenimento così importante, sottolineando il suo apprezzamento per l'impegno nel sociale che, insieme al marito Fedez, la fashion-blogger adotta nei suoi contenuti sui vari canali social.
Liliana Segre, infatti, celebra ogni anno il memoriale dell'olocausto con una stretta al cuore, in maniera molto poichè sopravvissuta agli orrori della Shoah. Era il 30 gennaio 1944 quando venne deportata dal binario 21 della stazione di Milano Centrale fino al campo di concentramento di Auschwitz, raggiunto dopo sette giorni di viaggio. Ella venne subito separata dal padre, che non rivide mai più.
"Ho visto che con suo marito Fedez si impegna sul sociale, mi piacerebbe conoscerla - afferma - il suo esempio potrebbe portare qui tanti ragazzi".
Un momento che potrebbe raccogliere giovani e adulti nel ricongiungimento del ricordo di un orrore, unendo i canali di affluenza dei più senior, ormai fortemente collegati al mondo social. Un modo di sfruttare l'influenza dell'imprenditrice digitale anche per cause che riguardano il sociale e l'avvicinamento dei ragazzi a contenuti troppo lontani da ciò che si è abituati a vedere online sul web.