Sono i primi passi verso il nuovo governo per il centrodestra, e tra riunioni e telefonate avviene anche l'incontro tra Giorgia Meloni e Antonio Tajani per un primo giro d'orizzonte, a partire dal tema dell'elezione dei presidenti delle Camere. Nell'incontro non si sarebbero fatti nomi - hanno precisato le fonti di Fratelli d'Italia - neppure sul fronte esecutivo.
"Lavoriamo per l'Italia", si è limitato a dire l'ex presidente del Parlamento europeo.

Per "blindare" ancora di più la coalizione, spunta sul tavolo l' ipotesi che possano esserci due vicepremier, lo stesso Tajani e il segretario della Lega, Matteo Salvini. I primi tasselli riguardano proprio le cariche di Montecitorio e palazzo Madama, con Calderoli e La Russa - più il primo che il secondo - che potrebbero succedere alla Casellati.

Il presidente di Fdi non avrebbe escluso uno schema che possa assegnare una Camera all'opposizione con il vicepresidente tra i favoriti per quanto riguarda il Ministero degli Esteri, con un calo delle quotazioni per la presidenza della Camera. Intanto sui nomi rimane il totale riserbo, a partire dal Viminale.