“Prenditori” e lavoro nero, Callipo: "Dobbiamo far capire che essere onesti conviene"
«L’emergenza sanitaria è drammatica, ma quando, mi auguro prima possibile, sarà passata, dovremo essere pronti a tutelare e sostenere l’economia sana e ad isolare chi specula sul bisogno». È quanto dichiara il consigliere regionale Pippo Callipo, capogruppo di “Io resto in Calabria”, annunciando la volontà di portare la questione all'attenzione di Palazzo Campanella per individuare collegialmente una serie di misure mirate ad incentivare l’economia sana e a contrastare i “prenditori” che sfruttano il lavoro nero.
«Il perdurare di questa situazione di emergenza – spiega Callipo – sta mettendo in serissima difficoltà soprattutto le tante persone, e le rispettive famiglie, che vivono alla “giornata”. Tanti lavoratori malpagati, senza diritti né tutele, finiscono per essere vittime di chi si arricchisce sfruttando il loro stato di bisogno. Spesso inoltre, è inutile nasconderlo, anche alcuni lavoratori che sono assuefatti a questo sistema malato chiedono di lavorare in nero per poter percepire indennità di disoccupazione, reddito di cittadinanza o altri ammortizzatori sociali. Tutto ciò ha creato negli anni un circolo vizioso in cui il sistema di welfare viene piegato agli interessi di pochi e la ricchezza finisce in tasca a “prenditori” che, non di rado, sono vicini o organici alla ‘ndrangheta».
«Lo Stato – prosegue il capogruppo di IRIC – ha tutti gli strumenti per intensificare la vigilanza e individuare chi sfrutta questa piaga sociale, mentre la Regione potrebbe prevedere meccanismi premiali per chi tutela i lavoratori assicurando loro una dignitosa retribuzione e tutte le garanzie necessarie che, specie durante fasi emergenziali come quella attuale, vanno ulteriormente rafforzate. Insomma, oltre a vigilare, dobbiamo far capire alle persone che essere onesti conviene. Non è utopia. Un serio confronto in Consiglio regionale – conclude Callipo – può portare a un’azione legislativa concreta in questo senso e io me ne farò promotore al più presto. Il Piano “Riparti Calabria” va riempito di contenuti e ampliato. Per rilanciare l’economia calabrese, attraverso la necessaria rimodulazione del Por, vanno contemplate anche misure di sostegno a chi tutela la dignità dei lavoratori ed è opportuno che il Consiglio regionale se ne occupi prima possibile».