Seconda edizione della Giornata della Memoria fotografica della Calabria
Si è svolta alla Cittadella regionale di Catanzaro la seconda edizione della Giornata della memoria fotografica della Calabria, a cura della Fondazione Archivio Storico fotografico e con l’adesione di Ader Calabria. L’iniziativa ha preso il via nel 2018, con la prima edizione, nel giorno del primo anniversario della scomparsa di Antonio Panzarella, intellettuale e operatore culturale molto noto in Calabria e iniziatore, diversi anni fa, del lavoro di raccolta e archiviazione di un notevole patrimonio di lastre fotografiche e foto d’epoca sulla nostra regione, eseguite tra la seconda metà dell’Ottocento e la metà del Novecento. In occasione della seconda edizione è stato assegnato il “Premio fotografia in Calabria” al maestro Mario Carbone, nato a San Sosti nel 1924 e tra i più interessanti fotografi italiani del ventesimo secolo.
Presentato nell’occasione il primo volume “Le vite ritrovate” con immagini inedite sul terremoto del 1905 in Calabria e la ricostruzione della vicenda del padre carmelitano, Gerardo Beccaro. Nel corso della manifestazione, che ha visto l’esposizione di riproduzioni fotografiche e lastre originali d’epoca, si sono alternati diversi interventi di esperti del settore, introdotti da Elia Panzarella dell’Archivio fotografico, e accompagnati dalla relazione di Maria Saveria Ruga, docente dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro sul tema delle metodologie di studio, restauro e conservazione del bene documentale fotografico.
Ha preso parte ai lavori il Presidente Mario Oliverio, che ha voluto portare il suo commosso ricordo di Antonio Panzarella alla famiglia presente all’evento e sottolineare l’importanza delle memoria storica per la Calabria.
“Ho tenuto a non mancare alla giornata istituita nel giorno della scomparsa di Antonio Panzarella – ha rimarcato il Presidente -, per testimoniare, proprio in virtù del ricordo del suo lavoro, la necessità di operare concretamente per rafforzare la nostra memoria collettiva. Infrastrutture e servizi sono fondamentali per la nostra regione, ma di primaria importanza, forse prima di ogni altra cosa, è la cura, la tutela e la valorizzazione della nostra storia, del retaggio culturale da cui proveniamo, la promozione di azioni volte a parlare alle giovani generazioni di quanto ricco sia il nostro patrimonio culturale, materiale e immateriale, fatto di tradizioni popolari, di usi e costumi delle nostre comunità, di produzione artistica e letteraria di grandi intellettuali che hanno osservato, ritratto e raccontato la Calabria. Un patrimonio che non deve essere disperso e che Antonio Panzarella ha cercato, con ogni attività programmata, di mettere in rete. La sua forza, che lo rendeva instancabile operatore di cultura, era la profonda convinzione di quanta ricchezza trasudasse dalla storia della Calabria, e anche negli ultimi anni, in cui era provato dalla malattia, non ha lesinato sforzi per realizzare iniziative di grande valore e promuovere le potenzialità del territorio. In questi anni abbiamo programmato tanto in cultura, anche sul versante della conservazione e la valorizzazione del patrimonio archivistico e documentale, tra cui quello fotografico.
“Ci tengo a ricordare –ha concluso Oliverio- che la prima attività culturale che ho voluto fosse realizzata all’interno della Cittadella regionale a Catanzaro, dopo la sua inaugurazione, fu la mostra “La Calabria com’era” con foto d’epoca tratte dall’Archivio storico fotografico costituito da Antonio Panzarella e di cui resta un prezioso catalogo da lui curato. Una scelta non casuale ma determinata dalla chiara consapevolezza che programmare bene il presente e il futuro presuppone sempre il ricorso alla conoscenza della storia che ci lega”.